Un miliardo di euro: così l'Arabia Saudita ha travolto il calciomercato
Pubblicato il report ufficiale FIFA. I sauditi sono alle spalle solo della Premier League per investimenti e non hanno ancora espresso tutto il loro potenziale. La Serie A sopravvive, ma il rischio per tutti è diventare marginali
Ricchi, ricchissimi, praticamente rovinati. Il calcio mondiale è uscito definitivamente dall'onda lunga della pandemia, ma la fotografia che emerge dai dati della sessione estiva del calciomercato indicano un profondo cambiamento di pelle. Le cronache estive lo avevano segnalato. Ora i numeri lo confermano. La FIFA ha pubblicato il Report International Transfer Snapshot, redatto attingendo alle dichiarazioni (obbligatorie) che devono essere inserite nel sistema TMS che regola i passaggi da un club all'altro.
L'Arabia Saudita è un fenomeno destinato ad impattare fortemente sugli equilibri del pallone e non è detto che sia solo un fenomeno passeggero. I club della Saudi League hanno speso in cento giorni poco meno di un miliardo di euro (817 milioni) posizionandosi direttamente alle spalle della Premier League che con il suo 1,85 miliardi rimane, per ora, il mercato di riferimento.
Cifre che riguardano solo cartellini e commissioni. Per gli ingaggi si deve moltiplicare, considerato che il modus operandi dei nuovi ricchi è noto: prima l'accordo con i calciatori, poi la trattativa con i rispettivi club. Un miliardo di euro riversato sul calcio mondiale nella sessione che ha fatto segnare il record storico di investimenti: 6,87 miliardi, aumento del 45% rispetto al 2022 e quasi il doppio rispetto al 2021 che è stato quello del maggiore impatto della crisi Covid sulle trattative. Non solo lo tsunami è alle spalle, grazie alla spinta che viene dall'Arabia Saudita sono stati superati di slancio anche i volumi del 2019 (5,42 miliardi).
TUTTE LE NOTIZIE DI CALCIO SU PANORAMA
In questo contesto la Serie A sopravvive. Si piazza appena sotto il podio per spese, perché il terzo posto alle spalle di Premier League e Saudi League è della Ligue1con 802 milioni: quinti (dopo anche la Bundesliga) mettendo sul piatto 664 milioni e con un saldo che è positivo, perché le nostre squadre hanno imparato a inseguire la strada virtuosa dell'autofinanziamento e così gli incassi (828 mln) hanno superato le uscite. Lo hanno fatto anche le altre principali leghe europee: il Vecchio Continente rischia di trasformarsi in un mercato di passaggio per Inghilterra e Arabia Saudita, un gigantesco supermarket.
La crescita del giro d'affari mondiale del calciomercato porta come conseguenza la crescita delle spese per agenti, procuratori e intermediari. Vale circa il 10% della torta complessiva: 650 milioni di euro, dato che riguarda i soli trasferimenti internazionali. La curva è a salire e la tendenza non si inverte, nonostante da tempo si discuta su questo fiume di denaro che esce dal sistema e lo impoverisce.