L'accusa di Gasperini sul caso Koopmeiners: "Fatto per danneggiare l'Atalanta"
Il tecnico salva il suo giocatore (ex?) definendolo vittima, ma denuncia una "situazione ad orologeria" contro il suo club. E intanto il nodo di mercato intorno al futuro dell'olandese non si scioglie
Gian Piero Gasperini ad alzo zero sulla vicenda Koopmeiners. Nel mirino la Juventus, anche se il nome non viene mai fatto. E' il club bianconero, però, l'approdo che l'olandese ribelle ha scelto per il suo futuro, la squadra con la quale ha trovato da tempo un accordo e su questa base si è progressivamente isolato dal resto del gruppo fino a presentare un certificato medico per tirarsi fuori dagli allenamenti e dalla Supercoppa Europea di Varsavia contro il Real Madrid.
Di tutto questo, pensa e dice Gasperini, il giocatore è "vittima". Gli strali del tecnico bergamasco, uno abituato a non usare troppi giri di parole quando si tratta di prendere posizione, sono destinati agli altri protagonisti di questo intreccio non ancora risolto e che lo ha privato di un calciatore fondamentale per i meccanismi della sua Atalanta.
Il Gasp parla direttamente dal terreno di gioco dello stadio di Varsavia, a meno di un giorno dalla finale che rappresenta un sogno per lui e per il popolo bergamasco. E quando viene citato Koopmeiners va dritto al punto: "E' una vittima di una situazione di mercato, di litigi di mercato, ed è stato fortemente condizionato da una certa dinamica. Koopmeiners è un argomento che riguarda la società. Lo vedo una vittima, Il mio rammarico è che è stato fatto un qualcosa per danneggiare il più possibile l'Atalanta e di questo mi dispiace".
Margini di ricucitura non sembrano esserci, anche se Gasperini non chiude del tutto la porta e utilizza, anzi, quest'ultimo passaggio per rincarare la dose verso chi ha creato la situazione: "Lui è un ragazzo sano e recuperabile, poi quello che succederà nei prossimi 15 giorni vedremo. Che non sia qui con noi, il mio rammarico è ancora più grande, non sono riuscito a convincerlo e di questo mi dispiace. Sapevo che era una situazione a orologeria".
L'Atalanta aveva promesso a Koopmeiners che avrebbe dato il via libera alla cessione in presenza di un'offerta ritenuta soddisfacente. Rifiutati un anno fa i 47 milioni di euro messi sul tavolo dal Napoli, i dirigenti atalantini hanno vissuto come violenza il fatto che l'olandese avesse un accordo con la Juventus e che Giuntoli non fosse passato prima dal club. E che, in ogni caso, la valutazione fatta a Torino dell'operazione fosse molto distante dai 60 milioni di euro programmati come incasso dall'Atalanta. A quella cifra si dovrà avvicinare il più possibile Giuntoli ora che le diplomazie si sono messe al lavoro per ricucire. Dopo Varsavia, non in tempo per la prima di campionato, ma sarebbe comunque una sorpresa se l'esito della storia fosse diverso dall'addio di Koop a Bergamo.