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Gomez, addio Atalanta: ecco dove può andare

Rottura definitiva tra l'argentino e il club bergamasco che, però, non vuole regalarlo. Le pretendenti in Italia e in Europa aspettano...

Ufficialmente non è fuori rosa e nemmeno sul mercato. E ufficialmente nessuno vuole mettere le mani nel caso creato dalla rottura tra il Papu Gomez, Gasperini e l'Atalanta. Un po' per evitare problemi con il club bergamasco, amico di tanti nel calcio italiano, molto perché l'appetibilità dell'argentino nella sessione invernale dipenderà dalle condizioni di partenza da Bergamo e questa è una vicenda ancora aperta nella dialettica che si è creata in queste settimane a Zingonia.

Che la rottura sia definitiva o quasi lo testimonia la mancata convocazione di Gomez per la sfida con l'Atalanta e anche l'allusione fatta da Gasperini a un coinvolgimento diretto della società: "Quando si arrabbia un allenatore è un conto, ma se si arrabbia un presidente è più complesso" ha detto, rifiutando scocciato altre domande e concludendo che "sarà la società a risolvere la situazione". Come? Il divorzio conviene a tutti. A Gomez che non vuole perdere tempo prezioso a 33 anni e nemmeno la maglia dell'Argentina faticosamente conquistata e anche all'Atalanta che lo paga 2,5 milioni di euro netti più bonus e ha un legame che dovrebbe estinguersi solo nel giugno del 2023. In gioco ci sono insomma una quindicina di milioni di potenziale risparmio.

Percassi, numero uno atalantino, non ha però nessuna intenzione di concedere all'argentino la lista gratuita. Chi vuole il Papu lo deve pagare e qui nascono i problemi perché in un mercato di gennaio che sarà asfittico e votato più che altro agli scambi è difficile immaginare che qualcuno possa investire denaro vero su un 33enne in uscita dal club perché formalmente fuori rosa. L'Atalanta vorrebbe incassare 10 milioni almeno portando così il conto di un potenziale investimento (contratto compreso) a 25-30 milioni di due anni e mezzo. Tanti. Forse troppi.

Ecco perché le pretendenti stanno nell'ombra. In Italia vale per l'Inter che deve però prima cedere e sfoltire la rosa risolvendo a sua volta i casi Eriksen, Nainggolan e Vecino (ma anche Pinamonti col suo stipendio pesantissimo per il ruolo di quarta punta), impresa non semplice per Marotta e Ausilio che fin qui si sono limitati a prendere qualche informazione. Il Milan farebbe ponti d'oro per aggiungerlo alla rosa di Pioli e però è consapevole che si tratta di un profilo distante da quelli cercati normalmente da Maldini e Massara su input di Elliott. Potrebbe rappresentare a un anno di distanza un'iniezione di carattere e leadership come lo furono Ibrahimovic e Kjaer nel gennaio 2020, a patto però che le condizioni siano ultra favorevoli.

Juventus e Napoli si sono tirate fuori. Alla Roma farebbe comodo ma i conti di Friedkin consigliano prudenza negli investimenti e bisogna anche capire quanto abbia voglia Percassi di andare a rinforzare una diretta concorrente per un posto in Champions League. C'è anche questo aspetto da prendere in considerazione: chi si interessa a Gomez ha incroci potenziali di classifica con i bergamaschi e stare dentro o fuori l'Europa che conta porta in eredità un assegno (o mano) da 40-50 milioni di euro. Ogni mossa va studiata alla perfezione. All'Atalanta converrebbe un Gomez all'estero, ma qui la situazione si fa ancora più complessa. Da fine dicembre ci lavorerà l'agente del giocatore. L'intrigo è comunque destinato a essere una delle storie di copertina del mese di gennaio.

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Giovanni Capuano