Inter, cosa significa l'acquisto di Eriksen
Il talento danese alza il livello per Conte. E conferma le promesse di Suning di voler attaccare il potere Juve
Dal punto di vista tecnico l'arrivo all'Inter di Christian Eriksen consegna a Conte un calciatore formidabile, capace di alzare il livello del suo centrocampo con effetto immediato o quasi e, allo stesso tempo, di elevare il peso della rosa per esperienza e valore internazionale. L'impatto può essere quello di Sneijder per Mourinho, magari non immediato ma di sicuro in prospettiva. Un colpo da scudetto, se non fosse che il gap di partenza rispetto alla Juventus (21 punti alla fine dello scorso campionato) rimane sensibile, seppure compresso dopo un girone d'andata giocato a duecento all'ora.
Eriksen arriva a condizioni economiche straordinarie, ma rappresenta comunque un'operazione da oltre 60 milioni di euro, stipendio calmierato dal Decreto Crescita incluso. E 20 di questi milioni vengono messi sul tavolo nella sessione di gennaio che da tanti anni rappresentava per l'Inter una sorta di via crucis, tra prestiti e affari sfumati inseguendo il low cost come priorità al di sopra di tutto.
E' l'effetto di un lavoro paziente di riequilibrio dei conti. L'uscita dai vincoli del settlement agreement con la Uefa è stata decisiva, ma al di sopra c'è la strategia di Suning a volte lenta ma nel segno di una costante crescita. Che con Eriksen registra un'accelerazione, la stessa della scorsa estate quando Lukaku è atterrato a Milano anticipando l'investimento pur non avendo ancora sciolto il nodo Icardi.
Eriksen in scadenza di contratto era un boccone appetibile per tanti. Averlo preso anticipando tempi e concorrenza è per Marotta una doppia medaglia. Personale, perché c'è la sua regia dietro l'operazione, e per il club che ha convinto il talento danese con i soldi ma anche potendo presentare un progetto sportivo serio e competitivo.
Ecco cosa significa il colpo Eriksen per l'Inter. Un colpo a vincere sotto tanti profili (e che, ad esempio, vincola Conte a provarci anche in Europa League), che consegna al calcio italiano la sfidante alla Juventus per i prossimi anni. E' una conferma, non una novità. E porta in Serie A un altro giocatore di quella specie che per troppo tempo ci siamo abituati a guardare solo in televisione.