Araujo, la Juventus ha scelto (con rischio) il dopo Bremer
Il difensore uruguaiano del Barcellona pronto a sbarcare a Torino per rinforzare il reparto di Thiago Motta. E' un top assoluto ma con una storia medica che fa preoccupare...
La Juventus ha scelto l'uomo che deve colmare il vuoto lasciato dal grave infortunio di Bremer che a inizio ottobre ha privato Thiago Motta del suo perno difensivo. Si chiama Rolando Arajuo, gioca nel Barcellona ed è un potenziale top player con una storia complicata nell'ultimo anno. Ecco perché, tra le altre considerazioni, i bianconeri hanno potuto immaginare di tessere la tela per arrivare a lui con l'obiettivo di tesserarlo nel mercato di gennaio con un impatto limitato sul bilancio. Un prestito e poi si vedrà a fine stagione valutando insieme tutti gli aspetti di un eventuale affare definitivo.
Arajuo, arrivato ad avere un valore di mercato vicino ai 70 milioni di euro, è rimasto fermo per oltre sei mesi nel corso di estate ed autunno. Infortunatosi nel corso della Copa America di giugno, cui ha preso parte con la maglia della nazionale uruguaiana, Arajuo è stato operato e poi ha iniziato un lungo percorso di ritorno al campo che lo ha portato a disputare i primi minuto stagionali nella Copa del Rey soltanto lo scorso 4 gennaio.
Un'annata persa o quasi. La Juventus lo ha scelto per le sue caratteristiche fisiche e tecniche. E' un gigante da 192 centimetri di altezza e oltre 90 chilogrammi di peso, con un piede abbastanza educato e una forte leadership verso i compagni. Potenzialmente l'ideale per sostituire Bremer che, fino al momento del ko al ginocchio nel corso della trasferta a Lipsia, era stato per Thiago Motta l'unico insostituibile.
Il rischio è ovviamente nella sua storia clinica. La lunga lontananza dai campi lo espone al pericolo di problemi di ricondizionamento o ad eventuali acciacchi da affaticamento. Nel suo passato qualche stop di carattere muscolare c'era già stato se è vero che nella stagione 2023/2024 ha saltato 7 partite e in quella precedente addirittura 23 in larga parte per uno strappo agli adduttori. Giuntoli e Thiago Motta, però, si fidano e lo hanno scelto per mettere subito muscoli, ordine e carattere in una difesa che dopo l'addio di Bremer a tratti ha sbandato.