Inter, ora Lautaro Martinez è un caso (da risolvere)
Non segna dal 26 gennaio, è piano piano sparito con il crescere delle voci da Barcellona. Il suo silenzio, le parole del club e una situazione che rischia di danneggiare Conte
Adesso Lautaro Martinez è davvero un caso e non perché il gol del Toro manca dal 26 gennaio scorso, dovendo scontare lo stop di tre mesi del calcio in Italia che rende inutile qualsiasi statistica. E' un caso perché la prestazione di Lautaro nella semifinale di ritorno della Coppa Italia a Napoli è stata sinistramente simile alle ultime prima dello stop per Coronavirus: negativa. Da giocatore poco collegato con il resto della squadra e poco calato nel momento. Con la testa altrove senza che ci sia nulla di nascosto, visto che da mesi il pressing del Barcellona sull'argentino è portato alla luce del sole e l'Inter non ha fatto nulla, se non negli ultimi giorni prima della ripresa, per provare a rintuzzarlo.
Martinez oggi sembra fuori dall'Inter e i richiami dell'amministratore delegato, Beppe Marotta, e del tecnico Antonio Conte hanno potuto poco sulla sua capacità di concentrarsi sul ritorno in campo in nerazzurro. E' questo l'elemento più allarmante. Se un dirigente navigato come Marotta e l'allenatore migliore come motivatore (Conte) hanno entrambi provato a toccare le corde giuste e la risposta è quella del San Paolo, allora significa che l'Inter ha davanti a sé due mesi e mezzo di calcio in cui il giovane bomber non potrà essere quella certezza che a lungo è stato prima di Natale.
IL RISCHIO TECNICO E QUELLO ECONOMICO
Tradotto in soldoni, se Lautaro è quello delle ultime apparizioni (pre e post Covid-19) sarà complicato per Conte ottenere da lui e da Lukaku i numeri spaventosi di inizio stagione. E anche quei movimenti in campo che hanno dato completamento a tutta la manovra nerazzurra, fatta di pressing feroce sin dalla prima linea e di inserimenti da dietro di centrocampisti che conoscono la via del gol. Per avere tutto questo serve dedizione, concentrazione e un feeling ambientale evidentemente mancante in questo momento.
Ma il rischio è duplice, perché un giocatore così non rafforza la volontà del suo club di lucrare il massimo possibile dall'eventuale cessione. La storia è nota: c'è una clausola da 111 milioni di euro esercitabile dal 1° al 7 luglio e c'è la volontà dichiarata del Barcellona di farsi fare lo sconto. Ufficialmente l'Inter non lo prende in considerazione, ufficiosamente parla da settimane con i catalani. Ma questo Lautaro Martinez vale 111 milioni di euro? E può Marotta assumersi il rischio di trattenerlo contro volontà quando è chiaro che il giocatore ha la testa a Barcellona e gli effetti sul campo sono evidenti?
UN ANNO DOPO LA VICENDA ICARDI
Torna alla mente la storia di Icardi, giusto un anno fa. Il paradosso è che l'Inter rischia di vivere la fase decisiva della stagione per la seconda volta consecutiva senza il suo attaccante di riferimento. Il parallelo finisce qui, perché con Lautaro Martinez non c'è la tensione vissuta con l'ex capitano. Però va anche sottolineato come il Toro, che di Icardi doveva essere l'erede, non si è mai esposto per mettere un freno alle voci. Anzi.
Una situazione imbarazzante e pericolosa per chi è ancora in corsa su due fronti e non può considerare chiusa la stagione. L'obiettivo di Conte è rimotivare Lautaro Martinez perché torni ad essere funzionale. Quello visto a Napoli e prima ancora nelle partite prima della pandemia è lontanissimo parente di quello che ha fatto innamorare Messi e il Barcellona.