giuseppe marotta inter
ANSA/DANIEL DAL ZENNARO
Calciomercato

Lukaku all'Inter e Marotta vince la prima battaglia con la Juventus

La trattativa infinita con il Manchester United, tra sgarbi e colpi bassi, segna il colpo iniziare di una lunga guerra. Pronta, ora, a rinnovarsi...

L'Inter ha vinto la battaglia per arrivare a Lukaku che sarà un giocatore nerazzurro. E' costato tanto, 65 milioni + 10 di bonus a cui va aggiunto il 5% sulla futura rivendita, ma il prezzo pagato dai nerazzurri non è tutto quello che serve per giudicare il peso dell'esito di questa telenovela nella quale si sono confrontati i pesi massimi del calcio italiano. Ha vinto Marotta e ha perso Paratici: non è solo una questione di rapporti personali, ma di posizionamento.

A lungo il nuovo plenipotenziario interista è stato sotto scacco, quasi messo nell'angolo dall'ex delfino e amico che ne aveva bloccato tutte le vie d'uscita per l'attacco: Dzeko in Italia, facendo asse con la Roma, Lukaku a Manchester entrando pesantemente in gioco con la mossa Dybala a spiazzare tutti. Di sicuro la Juventus ha ottenuto di far pagare l'attaccante belga più di quanto Suning non avesse messo in conto, ma il gioco di veti e contro veti non è riuscito fino in fondo.

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La pazienza e l'azzardo di Marotta

Di sicuro Marotta ha rischiato molto nell'ultimo mese. Non è stato semplice dover uscire allo scoperto per scaricare ufficialmente Icardi alla vigilia del ritiro, rendendolo di fatto invendibile a condizioni accettabili, e non è stato facile dover incassare l'impazienza montante di Antonio Conte costretto a lavorare senza attaccanti e con un futuro tutt'altro che certo.

Non gli fosse entrata la mossa Lukaku si sarebbe trovato scoperto e fuori tempo massimo. Un piano B non è mai veramente esistito e sarebbe stato comunque un azzardo sia tecnico che economico. Un ko accarezzato per qualche giorno da Paratici, ma naufragato con il 'no' di Dybala al trasferimento allo United. Che sia stata una scelta totalmente autonoma o indotta da un pressing di Marotta è materia per storici.La Joya è stata il miglior alleato dell'Inter e ha consentito di riaprire una partita che pareva rovinosamente chiusa.

Con Lukaku consegnato a Conte ora è tutto più fluido, anche la gestione del caso Icardi che difficilmente sarà un successo dal punto di vista del mercato. Ma il credito accumulato da Marotta ribaltando l'esito della battaglia campale è tanto e sarà speso tutto per far dimenticare il controsenso di un attaccante da 120 gol lasciato ai margini con una squadra in evidente carenza nello stesso reparto.

conte lukaku inter manchester unitedAntonio Conte con Lukaku a SingaporeANSA/WALLACE WOON

La posta in gioco per Paratici

Detto che sarà poi il campo a determinare il pieno successo (o il fallimento) della strategia interista, non essere riuscito a far saltare l'assalto a Lukaku ha determinato un passo indietro per Paratici su diversi fronti. Intanto l'avversaria principale si è presa il giocatore richiesto espressamente dall'allenatore, completando il risiko innescato con la marginalizzazione di Icardi.

E poi la Juventus ha scoperto di avere in casa un problema di non poco conto da gestire. Dybala, Higuain e Mandzukic sono esuberi che in larga parte si sarebbero risolti nel triangolo con Manchester e che, invece, ora necessitano di altro tempo e lavoro per trovare collocazione, dare ossigeno ai conti e fare spazio ai giocatori che servono a Sarri.

Almeno per un po' la pressione si è spostata da Milano a Torino. Non sarà l'ultima volta che Inter e Juventus incroceranno i rispettivi destini, in attesa di capire cosa succederà a Icardi (sempre nella lista di Paratici ma a prezzo di saldo) e Dybala. Un pronostico? Il prossimo oggetto del contendere sarà Federico Chiesa, se davvero Commisso lo terrà a Firenze ancora un anno. La Juve ha già un accordo, Marotta lo ha sempre apprezzato e l'Inter lo segue da anni. Il mix perfetto per un'altra estate esplosiva.

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Giovanni Capuano