Nainggolan e Inter, storia di un amore (costoso) mai nato
Va in prestito gratuito al Cagliari. Voluto da Spalletti, è costato ai nerazzurri oltre un milione di euro a presenza. Conte lo ha scaricato subito
Scaricato come un pacco, nemmeno pregiato. Via in prestito gratuito, pur di risparmiare almeno parte dell'ingaggio pesante strappato al momento della firma nell'estate 2018, quella dello sbarco di Radja Nainggolan sul pianeta Inter. Voluto, preteso, da Luciano Spalletti che lo aveva già allenato alla Roma, poi messo all'indice per la scarsa condizione e qualche distrazione di troppo ("Gli vogliamo bene, è un ragazzo sensibile a volte però è attratto da altre cose e se metti troppe cose davanti al calcio non vinci. Lui ne ha 3 o 4 di cose che mette davanti al calcio..." arrivò a dire pochi mesi dopo averlo avuto ad Appiano Gentile), infine iscritto nella lista degli indesiderabili insieme a Icardi e Perisic.
La storia di Nainggolan e dell'Inter, storia di un amore mai realmente sbocciato, è arrivata ai titoli di coda. Il passaggio in prestito al Cagliari prima ancora dello start della sessione di calciomercato dell'inverno 2021 segna un punto di non ritorno. Tecnicamente a giugno il belga tornerà in nerazzurro avendo ancora un anno di contratto, ma nei prossimi mesi i due club proveranno a rendere definitivo il quarto passaggio in Sardegna della carriera di Nainggolan che ha già vissuto da esiliato la scorsa stagione prima di un ritorno alla base senza, però, che Antonio Conte ci credesse davvero. Non è una caso che gli abbia concesso la miseria di 45 minuti in campo spalmati su 5 presenze, nessuna da titolare. Nemmeno il ripudiato Eriksen ha avuto così poco.
Considerato il prezzo d'acquisto versato alla Roma, 38 milioni di euro comprensivi dei cartellini di Santon e Zaniolo valutati 15 nel gioco di plusvalenze incrociate, Nainggolan non è stato un buon affare per l'Inter. Resterà il giocatore del gol Champions League nella notte contro l'Empoli, ma anche quello che ha costretto i dirigenti nerazzurri a sacrificare un talento come Zaniolo, poi esploso alla corte di Di Francesco in giallorosso. Calcolando l'ingaggio (4,5 netti), pagato per una stagione e qualche mese nell'intreccio di prestiti e accordi con i sardi, il centrocampista belga è costato alla fine oltre 51 milioni di euro a Suning.
Una montagna di soldi he ha partorito il topolino di un rendimento non all'altezza delle aspettative. Giocando con i numeri, ogni presenza di Nainggolan è pesata per 1,25 milioni a bilancio, ogni minuto in campo 20.578 euro. Ogni gol, anche se non era il suo core business visto il ruolo, è stato pagato 7,3 milioni di euro. La speranza dell'Inter è riuscire a monetizzare in qualche modo l'addio quando sarà definitivo. Le chance sono poche, visto il momento e la carta d'identità che avanza inesorabilmente.
La morale della storia non sbocciata tra Nainggolan e i nerazzurri è, però, un'altra: non sempre accontentare i propri allenatori quando chiedono (pretendono) di prendere giocatori che hanno già dato il meglio nel corso della loro carriera si rivela proficuo. Il rischio è che, nella migliore delle ipotesi, l'illusione duri lo spazio di qualche mese. E se non succede, la beffa è trovarsi in rosa cartellini e stipendi impossibili da piazzare, rassegnandosi a chiudere in rosso l'operazione. Come è accaduto all'Inter con Nainggolan, il pupillo voluto da Spalletti.
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