Champions League, è andata bene (non a tutti)
L'urna di Montecarlo ha disegnato gironi abbordabili per Inter e Lazio, la sfida col Real Madrid per il Napoli e un gruppo della morte per il Milan. Che incrocerà i grandi ex Donnarumma e Tonali
E' andata bene o benissimo a Inzaghi e Sarri, anche se alcuni avversari rappresentano delle trappole. E' andata benino a Rudi Garcia con il Napoli che partiva dall'urna delle teste di serie. E' andata malissimo a Pioli e al suo Milan, il cui cammino verso la seconda fase della Champions League assomiglierà a una parete di sesto grado con in più l'incognita del confronto con la nuova grande del calcio inglese, il Newcastle di Sandro Tonali.
Difficoltà tecniche e suggestioni emotive perché, ad esempio, i rossoneri si sono visti recapitare dall'urna di Montecarlo non solo l'ex capitan futuro, trasferito in Premier League questa estate al prezzo record di oltre 80 milioni di euro, ma anche Gigio Donnarumma che da Milanello è fuggito lasciando nulla al club che lo aveva formato e lanciato. Psg, Newcastle e Borussia Dortmund: il girone del Milan è di ferro come lo fu quello con cui Pioli si era ripresentato nell'Europa che conta dopo lunga assenza nella stagione dello scudetto: roba da far tremare le vene dei polsi, ma anche una sfida affascinante in cui i rossoneri potranno pesare quanto sia diventato europeo il calcio dei ragazzi pescati in giro in un mercato estremamente intelligente.
Anche il Napoli vivrà la sua notte delle emozioni. Il sorteggio ha affiancato ai partenopei il Real Madrid di Carlo Ancelotti e al di là delle valutazioni tecniche si tratterà del ritorno di Carletto al Maradona, dove non è stato trattato benissimo dalla gente e nemmeno da De Laurentiis. Attenzione anche all'Union Berlino che significa Bonucci, mentre lo Sporting Braga sulla carta è l'avversario più abbordabile.
Inter e Lazio non possono lamentarsi. Per i nerazzurri finalisti a Istanbul ci sono Benfica (temibile, ma nell'urna delle teste di serie c'era di peggio), Salisburgo e Real Sociedad: girone senza materassi ma con un livello medio che non deve intimorire chi un anno fa ha sfiorato la vittoria. La Lazio può brindare, anche se immaginarsi già agli ottavi rischia di diventare scivoloso. Feyenoord, Atletico Madrid e Celtic Glasgow: se Sarri doveva immaginare un girone su cui costruire una stagione di Champions League oltre il mese di dicembre, difficilmente avrebbe potuto pensare a qualcosa di diverso.
Si parte il 19 settembre, finale a Londra prima che inizi l'Europeo. Un anno fa il calcio italiano è stato protagonista partendo già dalla prima fase dove, ad esempio, il gruppo della morte era stato assegnato dalla sorte all'Inter e che sul campo è diventato il trampolino per costruire un sogno. La morale? Guai ad abbattersi o a sottovalutare squadre considerate più deboli. L'Europa che conta non lascia scampo ai superficiali o a chi si presenta non adeguato.