Coronavirus: le date Uefa per completare la Champions League
Il piano della Uefa per salvare la stagione e soldi ai club in crisi di liquidità: tutte le misure dei vertici del calcio europeo - LA MELINA DEL MINISTRO CHE RISCHIA DI CANCELLARE IL CAMPIONATO
La strada maestra è stata tracciata e la Uefa non fa nessun passo indietro anche se il momento della verità è fissato nel 27 maggio, giorno del Comitato Esecutivo in cui si farà sintesi e si disegnerà la strada maestra. L'indicazione resta che la stagione calcistica del Vecchio Continente deve finire, non a qualsiasi costo ma con uno sforzo notevole di togliere paletti e creare le condizioni perché le singole federazioni assegnino i propri titoli e poi la stessa Uefa possa celebrare l'ultima parte della Champions League e dell'Europa League. Una volontà politica confermata col passare delle settimane e resa ancora più stringente adesso che si avvicina il momento della verità: dove si riparte e dove si rischia di fermarsi causa virus.
Ecco, dunque, la road map su cui rotolerà il pallone nei prossimi mesi. Un intreccio di norme e calendari, criteri di ammissione e ipotesi di ripartenza su cui Nyon ha lavorato e continuerà a farlo così da rispondere alle esigenze di ogni singola nazione. Che si torni in campo senza, però, nascondere la testa sotto la sabbia: chi dovrà fermarsi non sarà messo al di fuori dell'Europa del calcio ma avrà linee guida per determinare il risultato e l'accesso alle competizioni della stagione 2020-2021.
DATE E CALENDARI DEI CAMPIONATI
Le 55 federazioni sono state invitate a produrre entro il 27 maggio i loro piani definitivi per la ripresa o lo stop dell'attività locale. In queste settimane si dovranno coordinare con i rispettivi governi e con le leghe dei club così da arrivare con calendari definiti consentendo alla Uefa di armonizzare il piano almeno a livello delle nazioni traino, quelle con squadre in corsa in questa stagione delle coppe europee per cominciare.
L'indicazione è che i campionati delle singole federazioni abbiano termine entro domenica 2 agosto così da avere competizioni regolari che esprimono un vincitore e una lista di squadre con diritto ad accedere alle competizioni Uefa della prossima stagione. Se una federazione ha la possibilità di ripartire ma non ha le date sufficienti per concludere, l'Uefa lascia anche la libertà di cambiare format in corsa prevedendo eventuali playoff e playout. Se, invece, l'indicazione porta allo stop definitivo, meglio se imposto dalle autorità governative e sanitarie, nessuna limitazione per quel paese.
QUANDO FINISCONO LE COPPE EUROPEE
La Champions League e l'Europa League torneranno in campo, se ci saranno le condizioni, con due opzioni al momento paritarie: già da luglio mescolandosi col finale dei campionati oppure nel mese di agosto (in coda ai campionati) con la prospettiva di concludersi entro la fine dello stesso. L'idea è provare a mantenere il format originale con le partite di andata e ritorno. Dovessero andare in coda ai tornei domestici, le finali potrebbero essere a Danzica per l'EL il 27 e Istanbul per la CL il 29 agosto. Ma non è escluso che, in emergenza, si possa pensare anche a formule con sfida secca nei turni ancora da disputare.
Squadre in campo senza soluzione di continuità con possibilità, per le federazioni che fossero in grado di organizzarlo, di pensare anche alla ripartenza della prossima stagione nella consueta cadenza agostana. Non ci sarebbe alcun veto dettato dalla protezione dei diritti televisivi della massima competizione Uefa.
CRITERIO DI AMMISSIONE ALLA PROSSIMA CHAMPIONS LEAGUE
E' uno dei punti più controversi e sui quali si sono aperti scenari, anche irrealistici. La regola generale dice che a dichiarare la classifica finale sia ogni singola federazione, che poi manda a Nyon l'elenco delle aventi diritto. La Uefa ha un ruolo di supervisione per la verificare della coerenza dell'elenco con il criterio del rispetto del merito acquisito nella stagione appena terminata. Questo è il faro. Dunque, non si dovesse arrivare in fondo con la Serie A 2019-2020, il Consiglio federale italiano dovrà stabilire il suo elenco tenendo in considerazione il merito acquisito in campo quest'anno. Nessuno spazio ad altre ipotesi, dall'utilizzo del ranking Uefa (cosa che avrebbe sconvolto la Serie A con l'esclusione dell'Inter e dell'Atalanta dalla prossima Champions League) a quella del ritorno alla classifica finale della stagione 2018-2019.
CONTRATTI E CONTRIBUTI
L'Uefa ha deciso di anticipare il pagamento ai club di quanto spettante per il rilascio di calciatori alle nazionali. Si tratta di un tesoretto da 70 milioni di euro che si divideranno 676 club di tutte le federazioni in maniera proporzionale all'impiego di loro giocatori nelle qualificazioni (e nei playoff anche se non ancora disputati) che portano all'Europeo spostato al 2021. E altri 200 milioni di euro saranno disponibili proprio in relazione a Euro 2020 secondo gli accordi firmati con l'Eca l'anno scorso.
Per la proroga di contratti e prestiti oltre il 30 giugno 2020 vale il documento della Fifa, l'unica ad avere potere in materia di trasferimenti. L'indicazione è trovare accordi che consentano di lasciare le rose invariate sino al termine della stagione agonistica anche nel caso di una sua proroga oltre il 30 giugno. Essendo i contratti dei rapporti di lavoro individuali, però, bisognerà passare da accordi condivisi tra le parti.
SLITTA AL 2022 L'EUROPEO DONNE
L'emergenza Coronavirus provoca poi lo slittamento dell'Europeo femminile di un anno, così come già accaduto per quello maschile che occuperà l'estate del 2021. Le donne scenderanno in campo dal 6 al 31 luglio 2022 con sede sempre in Inghilterra.