Croazia-Italia, niente panico (ma niente errori)
Gli azzurri si giocano la qualificazione alla seconda fase dell'Europeo. Lo choc della sconfitta contro la Spagna è stato superato? Guida per evitare di farsi male e di trasformare l'estate italiano in un incubo
La prima cosa da dire, nelle ore piene d'ansia che portano l'Italia alla sfida con la Croazia, è che siamo esattamente dove pensavamo di essere. Abbiamo vinto la partita che non si poteva non vincere, quella contro l'Albania, e perso contro una squadra che sapevamo superiore agli azzurri come la Spagna. Semmai ha offeso e creato choc il modo in cui è arrivata la sconfitta per mano di Morata e soci, una vera secchiata d'acqua gelida sulle nascenti convinzioni di poter essere più grandi di quello che siamo.
Ecco perché adesso la Croazia fa paura ed evoca cattivi pensieri, legati anche alla circostanza per cui i due risultati su tre a disposizione per atterrare negli ottavi di finale sono un vantaggio importante, ma anche quasi l'unica via per non tornare a casa. Anche se immaginare cose strane nell'altra sfida del girone, tra le riserve della Spagna e l'Albania che se la gioca tutta, dovessimo perdere contro la Croazia chiudendo a quota 3 punti rischieremmo seriamente di non avanzare.
Dice il saggio: se perdi due partite si tre è giusto che saluti la compagnia. Vero. Però di nazionali che si sono salvate per il rotto della cuffia nella prima fase per poi volare nella seconda è piena la storia e, in fondo, anche l'Italia mundial del 1982 lasciò Vigo con 3 punti, frutto di 3 pareggi, prima di entrare nella leggenda contro Maradona, Zico, Boniek e Rummenigge. Dunque, è bene non fare gli schizzinosi: conta qualificarsi e basta. Il resto va lasciato al dibattito da ombrellone.
E qui si entra nella seconda parte del ragionamento: come fare a superare la Croazia? Il commissario tecnico Luciano Spalletti ha seminato la vigilia di un paio di indicazioni solo all'apparenza contrastanti. Uno: non si cambia modulo e identità perché la qualità a disposizione non è eccelsa e solo attraverso il gioco si può provare a colmare il gap. Due: ci saranno degli avvicendamenti, soprattutto in uomini e reparti che contro la Spagna hanno maggiormente deluso nel naufragio generale.
Sorprende che il borsino azzurro indichi la conferma tra i titolari di Di Lorenzo e Jorginho, sul banco degli imputati post Spagna; Spalletti, però, potrebbe avere in testa che sarà una partita diversa, meno stressante sulle fasce e a centrocampo, e quindi non da obbligare alla rinuncia dei due veterani. Davanti partirà Retegui al posto di Scamacca, il cui impatto nell'Europeo non è stato positivo dopo lo straordiario mese di maggio vissuto con l'Atalanta.
Per il resto, difesa a quattro anche se mezza nazione chiede quella a tre sul modello dell'Inter campione d'Italia e una diversa organizzazione delle fasce. La Croazia è parsa fin qui una nazionale a fine ciclo ma attenzione a sottovalutarla: contro la Spagna ha creato almeno 5-6 palle gol nitide, pur perdendo nettamente, e se non si fosse addormentata all'ultimo minuto con l'Albania oggi faremmo discorsi differenti.
Post scriptum: il gol di Fullkrug a tempo quasi scaduto ha evitato la beffa di una sfida con la Germania in caso di passaggio agli ottavi di finale da seconda del girone. Sperando di poterci pensare da domani mattina e con la consapevolezza che la Svizzera sarà (sarebbe9 comunque un osso durissimo.