Stadi pieni (e meno tv): quanto piace il calcio di Natale
La Serie A ha piazzato tre turni di campionato e uno di Coppa Italia nel periodo delle feste di fine anno. Il risultato è sorprendente e può dare qualche indicazione per il futuro
Niente Boxing Day, non siamo inglesi. Ma la compressione di un calendario che non consente soste nemmeno a Natale ha regalato al calcio italiano una buona notizie: il pallone tira sempre di più e andare allo stadio è diventata un'esperienza irrinunciabile per centinaia di migliaia di appassionati. Tutte le settimane, senza distinzione di censo e classifica. Anche a Natale e Capodanno e pure se si gioca non per lo scudetto ma per la tanto bistrattata Coppa Italia.
Da Torino a Roma, passando per Milano e non solo, il 2023 è finito con un boom di presenze sugli spalti dentro una stagione che ha già fatto registrare numeri più che positivi in estate e autunno. Per intenderci, la media attuale di presenze negli stadi per le prime 18 giornata del campionato è di 30.742 persone per match e riporta a tempi d'oro che sembravano dimenticati, anche perché in Serie A mancano piazze storiche e con bacini d'utenza notevoli come Palermo e Bari. Solo per citare i due casi più eclatanti.
Ebbene, nelle due giornate di campionato disputate poche ore prima di Natale e San Silvestro si è andati oltre, con un incremento stimato nel 10%, con i sold out per Bergamo, Milano (Inter e Milan), Roma e Torino (Juventus) e con record di presenze e incassi al botteghino per la Coppa Italia pur in assenza di scontri tra big che arriveranno nei quarti di finale, dove il piatto forte è certamente il derby della Capitale tra Lazio e Roma.
Un trend interessante per i dirigenti della Lega Serie A che hanno già annunciato come tra un anno si dovrà replicare, un po' per obbligo e molto per convinzione. Le società preferiscono limitare i turni infrasettimanali, poco produttivi per presenze allo stadio e ascolti televisivi, puntando sulla cancellazione della pausa natalizie. Altro spazio non c'è e non ci sarà nemmeno nel 2025, che si chiuderà a fine maggio per lasciare spazio alla Coppa d'Africa e al nuovo Mondiale per Club organizzato dalla Fifa con 32 partecipanti. Addio all'anno dispari in cui ci si poteva rilassare: ormai è una volata lunga dieci mesi in cui, dal prossimo mese di agosto, si inserirà anche il nuovo format della Champions League a 36 squadre che prevede partite anche nel mese di gennaio.
L'altra faccia della medaglia, non necessariamente collegata, è il calo progressivo degli ascolti tv della Serie A. Le due giornate (17° e 18°) hanno fatto registrare numeri non alti: rispettivamente 4,47 e 5,13 milioni di contatti per Dazn. Un anno fa, anche se in date differenti, gli stessi turni erano stati seguiti da quasi 13,5 milioni di tifosi con un saldo negativo di 3,8 che rende ancora più amaro il bilancio complessivo del girone d'andata. Ci sarà tempo nel ritorno per recuperare, ma il trend appare netto e l'aumento dei prezzi varato da Dazn a partire dal 2 gennaio di sicuro non aiuterà.
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