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(Getty Images)
Calcio

Dazn, la stagione parte male: persi 1,6 milioni di telespettatori

L'analisi delle prime tre giornate del campionato presenta un quadro allarmante. Prezzi più alti, tagli al personale e alle produzioni oltre a una diversa distribuzione delle co-esclusive con Sky le possibili spiegazioni

Nelle prime tre giornate del campionato Dazn ha perso per strada 1,6 milioni di telespettatori. Che diventano 2,8 nel confronto con l'estate 2022 in cui la Serie A era iniziata pure prima, dovendo disputare la giornata del debutto senza nemmeno che fosse arrivato Ferragosto. Un dato allarmante per il principale partner della Lega Serie A fino al 2029 e, di rimbalzo, anche per i club italiani che già nell'ultima asta hanno misurato la difficoltà a strappare almeno condizioni economiche simili al triennio precedente. Non è un problema solo nostrano, ma il legame tra le società della Serie A e i ricavi dei diritti tv è ancora così stretto da dover osservare con la massima attenzione e prudenza quanto accade al prodotto finale messo in circolazione.

Le rilevazioni Auditel di quanto accaduto nelle prime 30 partite di questa stagione fa suonare più di un campanello d'allarme. In tutto si sono collegati alla piattaforma Dazn (di cui non si conosce ufficialmente il numero di abbonati) 11.845.788 individui. Un anno fa dopo la terza giornata erano 13.476.734 che già faceva registrare una contrazione rispetto ai 14.639.442 dell'avvio del campionato 2022/2023. Tradotto: rispetto all'agosto 2023 il calo è del 12% e la forbice diventa del 19% sul 2022. Uno su cinque.

Di sicuro non ha aiutato il nuovo aumento dei prezzi applicato. Senza addentrarsi nel dedalo di soluzione per rateizzazioni e finanziamenti, si tratta di un rincaro del 20% sul piano Standard (da 299 a 359 la formula con pagamento in un'unica soluzione) e del 33% per quello Plus (da 449 a 599). Scelta annunciata quasi in contemporanea con la mancata conferma dei diritti tv di Europa e Conference League e un taglio robusto a personale e produzioni fruibili sulla applicazione. Difficile giustificare la richiesta di più soldi se cala quantità e qualità di ciò che si vende.

In parte incide anche la nuova forma della suddivisione delle partite con Sky che, rispetto al passato, ha visto aumentare il numero dei big match nelle tre gare in co-esclusiva. Per intenderci: Juventus-Roma della 3° giornata ha registrato un ascolto di 902.702 telespettatori su Dazn e una Total Audience di 1,3 su Sky che ha dichiarato un aumento del 46% rispetto a un anno fa nei primi 9 match trasmessi. Effetto del bando che ha assegnato a Dazn l'esclusiva delle 10 gare a giornata fino al 2029 (700 milioni) e a Sky la co-esclusiva delle altre 3 con regole meno penalizzanti, con spesa passata da 87 a 200 milioni a stagione.

Tornando ai numeri, nelle prime 30 sfide della stagione su Dazn non c'è stato il picco sopra il milione. Nemmeno per le squadre che trainano gli ascolti come Juventus, Inter, Milan, Napoli e Roma. E l'audience è rimasta sotto la soglia dei 4 milioni in tutti i turni mentre un anno fa era sempre stata superiore e nel 2022 addirittura oltre 5 milioni per 2° e 3° giornata.

Le partite più viste - trasmesse dalla sola Dazn - sono state Verona-Juventus (963.153) e Juventus-Comno (943.238). L'Inter ha toccato il top con gli 818.508 del big match contro l'Atalanta. Lazio-Milan, sfida teoricamente tra due bacini interessanti, ha registrato 604.822 contatti medi contro 1,2 milioni dello scorso campionato, diretta di venerdì sera a inizio marzo. Per il Napoli il top è stato 411.560 contro il Bologna.

Da segnalare anche il record negativo assoluto: Empoli-Monza sabato 17 agosto (ore 20,45): si sono collegati in 11.266. Non deve sorprendere, così come non va ritenuto casuale che la grande partita del calcio in televisione si giochi quasi solo su poche big. Amazon Prime nella sua scelta sulle prime 6 sfide di Champions League da mandare in esclusiva il mercoledì sera ha selezionato 3 partite della Juventus e 3 dell'Inter. Manca il Milan per incroci di calendario, ma il segnale è chiaro.

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Giovanni Capuano