dazn serie a ascolti 2023 2024 calo prezzi
(Ansa)
Calcio

Serie A in tv: calano gli ascolti, aumentano i prezzi

Nel campionato appena concluso DAZN ha registrato 1,5 milioni di ascolti in meno. Il calcio non tira più? Eppure c'è alle viste un'estate di rincari per poter seguire il torneo che la OTT si è assicurata fino al 2029

Aumentano i prezzi, calano gli ascolti. E viceversa, come in un loop senza fine in cui a perderci è sempre e comunque il tifoso obbligato a farsi i conti in tasca per poter coltivare la sua passione. La Serie A 2023/2024 va agli archivi con un dato poco confortante dal punto di vista dell'audience. La piattaforma DAZN, detentrice dei diritti tv di tutto il campionato con accordo già rinnovato fino al 2029, ha fatto registrare un calo degli ascolti di 1,9 milioni di persone. Non molto in termini percentuali, ma bisogna fare un paio di premesse per contestualizzare il dato.

La prima è che il confronto è con una stagione, quella della cavalcata del Napoli, che dal punto di vista televisivo era stata giudicata abbastanza difficoltosa. Lo scudetto virtualmente assegnato a febbraio non aveva aiutato, anzi. Dunque, i numeri di un anno fa erano considerati bassi, ma fisiologici: questa annata ha fatto peggio e il paradosso è che a metà del torneo la forchetta era ancora più ampia (-4,5 milioni di telespettatori) con una ripresa da gennaio in poi che ha limitato i danni. Anche in questo caso il dominio dell'Inter non ha aiutato.

La seconda annotazione è di metodo. Detto che nel totale analizzato (208.659.412 persone raggiunge contro 210.507.000) manca Atalanta-Fiorentina che si giocherà il 2 giugno , questo campionato ha potuto beneficiare del fatto di avere un solo turno infrasettimanale contro i quattro del 2023. Gli ascolti dell'infrasettimanale sono nella media inferiori di un milione secco rispetto al week end e questo ha spostato parecchi equilibri compensati solo in parte dal doppio turno natalizio (23 e 30 dicembre) che sul pubblico italiano attecchisce poco.

La domanda rimane, insomma, aperta? La Serie A rimane una killer application irrinunciabile per i broadcaster e le piattaforme streaming. Il bando quinquennale chiuso in autunno con la conferma dell'attuale scenario (DAZN+Sky) ha fatto registrare un incasso per la Lega Serie A inferiore sensibilmente a quanto preventivato: 900 milioni di euro a stagione contro il miliardo e 150 milioni iscritto come obiettivo. Poco meno anche del triennio 2021-2024. La curva degli ascolti è in costante calo: un'erosione che non può non preoccupare in ottica futura.

Su questo si innesta la politica dei prezzi. La scorsa estate DAZN aveva alzato le tariffe in maniera notevole e a gennaio le aveva ulteriormente ritoccate al rialzo, intervenendo sui nuovi abbonati. Il listino per il 2024/2025 prevede rincari abbondanti. Senza perdersi nella miriade di rateizzazioni e ipotesi di pagamento parcellizzate, in cui in ogni caso se si vuole risparmiare qualcosa si deve ormai rinunciare alla flessibilità di disdetta, il costo annuale del profilo Standard passa da 299 a 359 euro in un'unica soluzione (+20%) e quello Plus da 449 a 599 (+33%).

Seguire il campionato sta diventando operazione sempre più complessa per i clienti. I rumors sul prodotto raccontano anche di come il palinsesto di DAZN sarà fortemente ridotto col taglio delle rubriche di racconto del calcio italiano e con focalizzazione sulle partite. Se ne sarà valsa la pena o meno si vedrà dall'autunno in poi.

Restando alla stagione appena conclusa, il match più visto è stato quello scudetto tra Inter e Juventus della 23° giornata con 2.274.569 contatti. Sul podio anche Juventus-Inter (13° giornata) con 2.121.865 e Napoli-Inter (14°) con 2.016.504. Si tratta anche delle uniche tre partite che hanno superato la soglia dei 2 milioni di ascolti. La giornata con l'ascolto più alto è stata la 27° con 6.873.841 mentre un anno fa la 17° aveva abbattuto il muro dei 7 milioni con 7.481.226.

Una curiosità: analizzando le 10 gare con audience maggiore su DAZN emerge uno spaccato reale dei rapporti di forza nel calcio italiano. Compaiono in larga parte le big del Nord: Inter (6 volte), Juventus e Napoli (5), Milan (3) e Roma (1). La borghesia della Serie A, dal punto di vista televisivo, non traina. Anche questo è un dato su cui sarà bene riflettere.

TUTTE LE NOTIZIE DI CALCIO SU PANORAMA

I più letti

avatar-icon

Giovanni Capuano