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(Ansa)
Calcio

De Laurentiis e il Napoli, indietro tutta

Alla viglia del match di San Siro contro l'Inter il presidente partenopeo lancia un messaggio ai suoi. E spiega di non aspettarsi lo scudetto, nonostante gli investimenti di questa estate e il primo posto in classifica

Il Napoli arriva a San Siro allo scontro scudetto, uno dei tanti in questa stagione in cui le prime sono racchiuse in un pugno di punti, e De Laurentiis sceglie di inserire la marcia indietro. Una mossa per cercare di togliere pressione ad Antonio Conte e alla squadra, dopo un avvio di campionato che ha risvegliato sogni e passioni sopiti l'anno scorso. Il numero uno lo ha fatto prendendo come pretesto l'annuncio di un viaggio di lavoro a Los Angeles che lo terrà lontano dall'Italia nelle prossime settimane. E' vero che c'è la sosta delle nazionali in mezzo, ma la sconfitta al Maradona contro l'Atalanta e ora lo scontro con l'Inter campione d'Italia rappresentano uno snodo importante dal punto di vista emotivo.

Tradotto: in caso di nuova caduta il rischio sarebbe quello di vivere una precoce gelata direttamente proporzionale all'esplosione di entusiasmo delle settimane autunnali, quelle della mini fuga e del riaccendersi della passione. Vincere, al contrario, alimenterebbe il sogno trasformandolo in pressione per un gruppo che l'allenatore leccese continua a dire non pronto per sostenere tutto da qui alla fine.

Ecco, dunque, il messaggio che Aurelio De Laurentiis ha voluto mandare al mondo, soprattutto a quello che gravita intorno al suo Napoli: "Pensare oggi allo scudetto è un errore ingannevole che può diventare un atto di presunzione che dobbiamo evitare". Non una resa, ma un gesto protettivo verso tecnico e giocatori.

DeLa ha scelto i social per spiegare prima di imbarcarsi sul volo per gli Stati Uniti: "Cari tifosi del Napoli, sto partendo per Los Angeles e rientrerò in tempo per Napoli-Roma. Vorrei rassicurarvi sul fatto che il verbo 'ricostruire', da me pronunciato la scorsa estate, ha un significato preciso: è un percorso appena iniziato e ci vorrà calma e pazienza per arrivare a meta, anche se siamo partiti molto bene. Ho visto troppe reazioni improprie, anche perché non siamo al Fantacalcio. Ricostruire significa gettare le basi per un futuro duraturo sul piano dei risultati, come è stato per 14 anni di fila".

E ancora: "Ci vuole tempo, pazienza, lavoro e soprattutto l’appoggio e l’abbraccio di tutti voi tifosi, perché il Napoli è diventato non solo una squadra importante ma anche la bandiera di una città che sta vivendo una fase straordinaria di Rinascimento. Pensare oggi allo scudetto è un errore ingannevole che può diventare un atto di presunzione che dobbiamo evitare. L’obiettivo di tutti noi è ritornare in Europa, consapevoli che dovremo batterci con squadre del calibro dell’Inter, della Juve, del Milan, dell’Atalanta, della Lazio, della Roma, della Fiorentina e di tante altre ancora. Quindi, godiamoci questo splendido inizio di stagione e ricordiamoci che siamo una squadra in “costruzione”. Poi comunque…mai dire mai… Forza Napoli Sempre e a presto!".

In estate il patron ha messo mano al portafoglio per dotare Conte di una squadra che facesse dimenticare i disastri della stagione post scudetto. Investimenti per 150 milioni di euro per ora non coperti dalla cessione di Osimhen, finito in prestito al Galatasaray dove si sta rilanciando. Una sorta di all in dettato dalla necessità assoluta di rientrare nella nuova ricca Champions League che ha finito col produrre una squadra competitiva subito ai massimi livelli, anche perché favorita dall'assenza di impegni durante la settimana. Poi la partenza a bomba con il primo posto e ora il ciclo di sfide ad altissimo livello.

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Giovanni Capuano