La sfida tra le migliori (e l'Inter rimane ancora più forte dell'Atalanta)
Cosa ha detto la semifinale della Supercoppa Italiana che ha visto la squadra di Inzaghi battere quella di Gasperini per la settima volta consecutiva
È stata una partita bella e vivace, con una prevalenza marcata dell’Inter ma con l’Atalanta che ha provato fino all’ultimo a rimettere in discussione il risultato. Vince la squadra di Inzaghi con pieno merito e ora attende dal match tra Juventus e Milan l’avversaria per la finale della Befana. Questa è la cronaca, asciutta, della semifinale che ha messo a confronto le due squadre in questo momento più forti del campionato.
È accaduto in mezzo al deserto arabo e in una partita senza ripercussioni sulla volata scudetto, ma qualche riflessione si può in ogni caso provare a fare. La prima è che l’Inter continua a fare cose in campo che Gasperini non riesce a leggere compiutamente: non è più un caso se nei confronti diretti ha quasi sempre la meglio Inzaghi. Quella di Riyad è la settima vittoria consecutiva dell’Inter sui bergamaschi, il parziale delle ultime tre recita un desolante 10-0.
Però bisogna sottolineare come il Gasp abbia mischiato le carte lasciando fuori per 50 minuti i titolari dell’attacco più il tuttofare Ederson. Che sia stato turn-over ragionato pensando anche al campionato o che il tecnico atalantino abbia tentato di sparigliare le carte è difficile da dire. Si può anche leggere un messaggio alla società nel giorno di apertura del calciomercato invernale: ho bisogno di un altro attaccante per reggere la competizione su tutti i fronti.
Inzaghi ha percorso la strada contraria affidandosi al suo undici preferito per poi, via via col passare dei minuti, dare spazio alle seconde linee. Il primo pensiero è che non abbia voluto dare appigli all’Atalanta, sia per guadagnarsi la finale di Supercoppa italiana che per lasciare il segno in vista della gara che in primavera peserà tantissimo per lo scudetto. Ne ha ricavato la solita prestazione maiuscola e matura di una squadra ormai pienamente compiuta.
Il bicchiere mezzo pieno per lui è il rapporto ormai conflittuale di Lautaro Martinez con il goal. L’argentino fa tante cose, alcune benissimo, ma continua a sbagliare caterve di occasioni. Se ne sono accorti tutti, compresi i compagni che cercano di metterlo in condizione di spezzare l’incantesimo ricavandone, però, una gestione dei finali di partita che rischia di non essere pienamente funzionale all’obiettivo della vittoria.
Il bilancio dei novanta minuti di Riyad dice, dunque, che l’Inter rimane più forte dell’Atalanta ma che le distanze rispetto al poker di agosto si sono ridotte. Non si può dimenticare, infatti la sofferenza imposta dai bergamaschi alla difesa interista negli ultimi venti minuti. Da qui Gasperini ripartirà per preparare il resto della stagione del confronto diretto o a distanza con Inzaghi. L’altra verità è che si sono viste le due squadre in questo momento più forti del campionato. Più anche del Napoli di Conte che ha osservato a distanza e certamente gradito il supplemento di fatica delle due versa per il tricolore.
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