Derby all'Inter, c'è la finale di Istanbul
Inzaghi si gioca la Champions League il prossimo 10 giugno con pieno merito. A Pioli non riesce la rimonta, con il rimpianto di essere arrivato scarico al momento decisivo della stagione
L’Inter va a Istanbul. Con pieno merito. Vince il derby di ritorno dopo aver dominato quello dell’andata e conferma una superiorità complessiva contro il Milan, sparsa a piene mani in tutti i confronti diretti di questo 2023. Non c’è stato spazio per l’impresa dei rossoneri, migliori rispetto alla prima gara ma incapaci di cogliere l’attimo giusto quando si è materializzato sui piedi di Brahim Diaz: rigore in movimento tirato senz’anima. Parata di Onana. Sliding doors chiuse.
C'è stato anche altro nel match di ritorno, più equilibrato e con chance egualmente sparse soprattutto nella frazione iniziale. Però l'Inter è parsa giocare sempre con un margine per accelerare mentre il Milan è stato tradito dai suoi uomini più rappresentativi: Leao non era in condizione, Theo Hernandez si è perso sul più bello e Giroud non vede la porta ormai da settimane. Inzaghi va a Istanbul ed è il suo piccolo o grande capolavoro. Pioli torna a casa e la sua stagione è ora appesa alla qualificazione alla prossima Champions League dentro un campionato vissuto sulle montagne russe e un'annata in cui i rossoneri sono arrivati senza più forze fisiche e piscologiche nel momento della verità.
E' accaduto il contrario ai nerazzurri, altro merito di un tecnico messo a lungo in discussione e che non è mai stato veramente amato fino in fondo dal suo popolo. Ha tenuto la barra dritta anche nelle difficoltà e ora è a un passo dal firmare la migliore Inter del post Triplete: non è poco, considerato anche il contesto in cui si è trovato a lavorare dopo aver ereditato da Conte la squadra campione d'Italia, via via indebolita e con un progetto sportivo complicato dalle questioni societarie.
Anche Zhang in realtà merita un plauso: comunque vada a finire, la proprietà cinese sta lasciando il segno sul club. La finale di Istanbul, dove l'Inter entra da sfavorita qualunque sia l'avversaria tra Real Madrid e Manchester City (servirà qualcosa più di un'impresa), è la ciliegina sulla torta. Torna a giocarsi la sfida decisiva a tredici anni da Madrid, con presupposti diversi ma con l'orgoglio di aver spremuto tutto dal valore della rosa. Può vincere? Difficile. Però il finale di questa avventura serve a chiarire l'orizzonte futuro: Inzaghi merita di restare con piena fiducia, magari un rinnovo. E merita di vedersi riconoscere il lavoro fatto da tutti, anche da quelli che nel cuore dell'inverno ne invocavano l'esonero.
Il Milan deve riflettere sulle ragioni della sconfitta. Pioli non ha avuto nulla dal mercato estivo, dove pure i soldi sono stati investiti: di chi è la colpa? Ci deve essere un cambio di strategia quando si riapriranno le trattative? La semifinale persa nell'Euroderby è un punto d'arrivo o un punto di partenza? Domande cui deve rispondere prima di tutto Gerry Cardinale, tenendo d'occhio il percorso di sostenibilità del club ma senza dimenticare la lezione di queste due sfide perse.