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Calcio

Scatto Inter, la volata scudetto in 10 domande (e risposte)

I nerazzurri battono l'Atalanta e prendono un vantaggio. Napoli ancora fermato sul pareggio. Cosa succede dopo la sosta con palio altri 27 punti per assegnare il tricolore

Quasi fuori tempo massimo l'Inter ha piazzato il break in uno scontro diretto. La vittoria di Bergamo contro l'Atalanta, oltre a confermare l'allergia della squadra di Gasperini nei confronti dei campioni d'Italia (vittoria numero 8 di fila), ha ridisegnato il vertice della classifica concedendo ai milanesi un vantaggio piccolo nei confronti del Napoli e più marcato verso l'Atalanta. Così si va alla sosta e per due settimane il campionato lascerà spazio alla nazionale di Spalletti che insegue la Final Four di Nations League.

Quindici giorni che non serviranno per tirare il fiato, visto che tutte le big hanno più di metà della rosa in viaggio per raggiungere le rispettive rappresentative, ma che aiuteranno a metabolizzare gli effetti positivi o negativi di un week end spartiacque, i cui effetti si misureranno nel medio e lungo periodo. La classifica ora dice Inter 64, Napoli 61 e Atalanta 58. Le altre sono tagliate fuori. Chi è il favorito? La graduatoria racconta tutta la verità o mente, almeno parzialmente? Ecco dieci domande (con risposta) per cercare di decodificare la volata verso lo scudetto:

L'Inter ha messo a segno a Bergamo la vittoria scudetto?

No. Si è certamente presa un vantaggio importante sull'Atalanta costringendola, da qui in poi, a non sbagliare più. Ma il confronto a distanza con il Napoli rimane apertissimo con condizionamento pesante del calendario che dalla ripartenza in poi sarà infernale per Inzaghi e più cadenzato per Conte. Di certo essere passati a Bergamo consente ai nerazzurri di azzerare lo svantaggio del gol di Billing al Maradona che poteva essere il gol scudetto per i partenopei.

A che quota si vince lo scudetto?

La proiezione attuale è di 83 punti ed è il frutto del rallentamento di febbraio delle squadre in lotta. E' probabile che si vada un poco oltre, lontani dalla soglia dei 90 che è diventata l'abitudine delle ultime stagioni e più in linea con gli 86 utili al Milan per conquistare il titolo nel 2021/2022. Facciamo un giochino: all'Inter mancano 7 vittorie o 6 successi e 3 pareggi per toccare quota 85. Il Napoli può bucare un solo bersaglio a patto di centrare gli altri 8, mentre per l'Atalanta significa fare bottino pieno.

Ma l'Inter non era stanca e in emergenza infortuni?

Vero solo in parte. La squadra di Inzaghi è oggettivamente tirata al limite per il numero di impegni, con giocatori che continuano ad accusare guai più o meno seri. Però è arrivata nel momento decisivo prima della sosta con le sue colonne portanti al top: Bastoni, Barella, Calhanoglu dopo settimane di rincorsa alla condizione migliore, e Lautaro Martinez. A Bergamo c'era la formazione titolare con l'eccezione di Carlos Augusto al posto di Dimarco. E oltre alla spina dorsale, anche Thuram e Dumfries sono stati presentati tirati a lucido. Il risultato si è visto.

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Cosa frena l'Atalanta?

A gennaio i bergamaschi hanno pagato la stanchezza. A febbraio il peso di dover inseguire campionato e Champions League e a marzo hanno trovato sulla loro strada un avversario più forte, come ha ammesso lo stesso Gasperini. Il bilancio di inizio 2025 è stato quello di una squadra che ha gettato via in casa la chance scudetto: non vince da dicembre (contro l'Empoli) e ha perso punti pesantissimi contro Torino, Cagliari e Venezia. Se non ci sarà ribaltone finale, questa verrà ricordata come la stagione dei rimpianti.

Qual è il problema del Napoli?

L'inverno doveva essere il momento in cui capitalizzare il vantaggio di giocare una sola competizione. Invece il Napoli è imploso: 8 punti in 7 giornate sono un bottino insufficiente per giustificare lo scudetto che, pure, rimane alla portata a patto che i partenopei cambino passo. La cosa sorprendente è il crollo delle prestazioni nei secondi tempi, come se ci fosse un problema - ingiustificabile - di condizione atletica. Più evidente che il mercato di gennaio ha tolto qualità davanti, privando Conte di Kvaratsckhelia che, pur a scartamento ridotto, era una delle poche opzioni per attaccare avversari schierati con il blocco basso. L'infortunio di Neres, che ora torna, ha fatto il resto...

Quando si deciderà lo scudetto?

Essendo un titolo a basso punteggio, è assai probabile che si arrivi a metà maggio senza un verdetto. Immaginando, però, che un po' tutte corrano nel finale, la settimana che consegna un'indicazione quasi definitiva potrebbe essere quella subito dopo Pasqua. L'Inter ha trasferta a Bologna, derby di Coppa Italia di ritorno e la Roma a San Siro con in testa, si augura, la semifinale di Champions League subito dopo. Nello stesso spazio il Napoli affronta Monza e Torino e l'Atalanta Milan e Lecce. Se Inzaghi esce da quello snodo con 3/4 punti di vantaggio il più è fatto anche in assenza dell'aritmetica.

Quanti scontri diretti restano da giocare?

Nessuno. Il che consente di stilare una classifica ridotta che tiene conto solo delle sfide dirette tra le tre pretendenti. La migliore è stata l'Inter con 8 punti, seguita da Napoli (5) e Atalanta (3): ricalca l'attuale forma della vetta e non è detto sia un caso. Il break di Bergamo pesa tantissimo sugli equilibri della volata.

Chi ha il calendario migliore e chi il peggiore?

Detto che molto dipenderà anche da quando si troverà un'avversaria, soprattutto se in lotta per un obiettivo, usando la classifica dopo la 29° giornata si può provare a fare una stima. La somma dei punti fin qui conquistati dalle squadre sulla strada dell'Atalanta è 348, superiore ai 340 dell'Inter e ai 286 del Napoli. I bergamaschi incrociano quasi tutte le pretendenti un posto in Europa più Lecce e Parma che, ad oggi, lottano per non retrocedere. Sulla carta il Napoli ha in dote i "bonus" Monza (quasi in B), Torino e Genoa, apparentemente senza traguardi. L'Inter si colloca in mezzo. Ma è solo una stima, poi decide il campo.

C'è una squadra da cui passerà la corsa scudetto?

Due, anche se con pesi differenti. Tutte le pretendenti devono sfidare il Bologna e solo Gasperini lo fa in casa, ammesso sia un vantaggio visto l'andamento della stagione al Gewiss. L'altra avversaria in comune è il Parma che vedrà Napoli e Atalanta nelle ultime due giornate del torneo e potrebbe aver già chiaro il proprio destino.

E se Inter, Napoli e Atalanta replicassero le ultime 9 giornate anche nelle prossime?

Non ha nessuna valenza statistica, tanto meno predittiva. Però giochiamo: l'Inter ha raggranellato 20 punti che la spingerebbero a quota 84 distaccando Napoli (14, ovvero 75 finali) e Atalanta (15 per chiudere a 73). Irrealistico.

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Giovanni Capuano