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Ansa
Calcio

E' nata l'Inter di Inzaghi

La vittoria sulla Juventus, il primo trofeo e la sensazione di un ciclo aperto: ecco cosa lascia la serata della Supercoppa Italiana a San Siro

E' vero che il successo sulla Juventus è arrivato nel più rocambolesco dei modi, facilitato da un errore avversario difficile da immaginare all'ultimo secondo un tempo supplementare, ma la Supercoppa Italiana rappresenta per l'Inter la conferma di un ciclo ormai avviato e nel quale Simone Inzaghi si è preso il centro della scena, scolorendo l'eredità di Conte. La sua squadra gioca un calcio diverso, esteticamente migliore, capace di andare oltre l'indebolimento dovuto alle cessioni di uomini chiave come Lukaku e Hakimi e all'addio forzato di Eriksen.

Mai con Conte i nerazzurri avevano giocato una partita come quella contro la Juventus e altre ancora in questa prima metà di stagione. Partite di controllo e aggressione, ricerca del gioco continua, soluzioni numerose per le linee d'attacco e mandate a memoria per quelle d'uscita dalla fase difensiva. A tratti un concerto con pochissime sbavature, al netto della difficoltà della Juventus attuale resa ancora meno competitiva dal numero di assenze per squalifiche o infortuni. E' possibile che, con la rosa al completo, Allegri potesse rendere la vita più complicata in campo a Inzaghi; ma è certo che l'Inter si è presa tutto il vantaggio competitivo di questa fase storica e della serata di San Siro azzannando i bianconeri come mai visto nel recente passato.

Aver alzato il trofeo è stata la logica conseguenza. E adesso? Il girone d'andata ha già dimostrato che l'Inter è la squadra Alpha del campionato anche se le rivali non hanno alzato bandiera bianca. Le prossime settimane, con un calendario fitto di scontri diretti, potranno dare indicazioni ulteriori ma lo sguardo su allunga anche a quanto accadrà in Champions League e alla sfida con il Liverpool sulla carta proibitiva per chi, dopo dieci anni, è riuscito per la prima volta a rientrare nelle migliori d'Europa.

Il pronostico resta sbilanciato dalla parte dei Reds, però vanno fatte un paio di considerazioni: il gioco che Inzaghi ha dato all'Inter comincia a contenere tracce di dna europeo per ricerca della qualità e della velocità di giocata. E' vero che a Madrid la sconfitta è stata poi netta, ma a tratti si era vista una squadra non succube al Bernabeu. E poi l'incognita Covid: vale per tutti e può fungere da livella dei valori. Insomma, l'Inter della Supercoppa Italiana può legittimamente pensare a una seconda metà della stagione in cui divertirsi andando alla ricerca del proprio limite. Sei mesi fa non era scontato pensarlo. E' il grande merito di Marotta, Ausilio e Inzaghi.

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Giovanni Capuano