Juve, ecco Arrivabene (con in dote 400 milioni)
La svolta alla guida del club conferma l'appoggio di Exor dopo le delusioni di questa stagione. In tre anni il Covid ha bruciato 320 milioni nei bilanci juventini
La pandemia ha messo a dura prova i conti del calcio e la Juventuscorre ai ripari, dopo una stagione in cui al calo fisiologico dei ricavi per la chiusura degli stadi e le difficoltà con sponsor e area commerciale (comuni a tutti i club europei) si sono aggiunti anche risultati non soddisfacenti sul campo. Uno scenario che ha spinto la proprietà a varare un aumento di capitale per massimi 400 milioni di euro che servirà per rimettere in linea i conti (la semestrale a dicembre ha registrato un rosso da 113 e la situazione difficilmente sarà migliorata al 30 giugno) e dare nuova consistenza al piano di sviluppo lanciato nel 2019.
Soldi e un nome 'nuovo' a guidare l'Area Football, profondamente revisionata con l'addio a Fabio Paratici e la promozione di Federico Cherubini come nuovo responsabile del mercato,. Il nome è quello di Maurizio Arrivabene, già parte del cda bianconero e ora promosso ad amministratore delegato della parte sportiva. A lui vanno le deleghe del core business juventino, il settore in cui i conti dovranno tornare in fretta sperando anche in un ritorno alla normalità dopo lo tsunami del Covid che è costato alla Juventus - stima fatta dal consiglio d'amministrazione - non meno di 320 milioni di euro tra il 2019 e il 2022.
Solo dopo quella data è possibile ipotizzare di tornare ad operare "in assenza di impatti legati alla pandemia" è scritto nel documento che accompagna la nomina di Arrivabene e ufficializza l'operazione di aumento di capitale che ha la copertura da parte di Exor, azionista di maggioranza del club con il suo 63,8%: 255 dei 400 milioni arriveranno dalle tasche della famiglia, dunque, con un segnale di compattezza e condivisione che mette a tacere anche mesi di retroscena su una differenza di vedute tra John Elkann e Andrea Agnelli. Anche se il ritorno di una figura di amministratore delegato con ampie deleghe cancella una delle rivoluzioni del 2018, l'anno dell'addio a Marotta e Mazzia, e affianca ad Agnelli una figura forte e con grande esperienza manageriale nel mondo dello sport essendo stato capo della Scuderia Ferrari dal 2014 al 2019.
Una figura certamente vicina ad Elkann, ma con legami e conoscenza anche rispetto ad Agnelli. Il suo nome circolava ormai da tempo e l'ufficializzazione non fa altro che confermare la partenza del nuovo ciclo Juventus. Cosa succederà adesso? I prossimi mesi saranno difficili e il club necessita una razionalizzazione dei costi in mancanza di pieni ricavi. A questo dovrà lavorare Arrivabene insieme a Cherubini e ad Allegri, cui è stata riaffidata la prima squadra. Il nodo iniziale da sciogliere sarà il futuro di Ronaldo, che pesa sui conti per oltre 85 milioni di euro all'anno e che vincola notevolmente la costruzione del gruppo. Garantisce anche montagne di gol e alla fine potrebbe anche restare per mettere il suo sigillo sul nuovo ciclo bianconero.
Nei prossimi mesi, però, la Juventus sarà chiamata a cercare di capire che cosa resta del piano varato nel 2019 e che avrebbe dovuto portare la società nel futuro. Gli obiettivi dichiarati restano gli stessi: "Mantenimento della competitività sportiva, incremento della visibilità del brand Juventus e consolidamento dell'equilibrio economico e finanziario". Sulla carta non cambia nulla. Nella realtà la strada sarà stretta e in salita, perché bisognerà far convivere le necessità di razionalizzazione dei conti con le ambizioni sportive.
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