Non rovinateci Juventus-Inter
Il Derby d'Italia torna a valere per lo scudetto e la temperatura si alza. Guida ragionata per cercare di rendere la sfida dello Stadium uno spot per la Serie A
Juventus e Inter tornano a sfidarsi guardando allo scudetto. Può essere il frutto dell'illusione di una stagione non ancora entrata nel vivo, oppure il preannuncio di un duello destinato ad accompagnare il campionato fino a maggio. In ogni caso da anni non si arrivava a un Derby d'Italia accompagnato da un simile clima che solo la sosta nazionali ha contribuito a smorzare. Ora si entra nel vivo, Allegri e Inzaghi fanno i conti con l'eredità delle due settimane in giro per il mondo dei loro calciatori e si tuffano nel confronto.
Chi sta meglio? Apparentemente l'Inter anche se le assenze di Pavard e Bastoni hanno fatto scoprire un'insospettata debolezza nel pacchetto difensivo. Allegri in mezzo al campo è contato e non si accettano scommesse sul recupero in extremis di Locatelli. Si sfidano le due migliori difese (quella nerazzurra ha subito un gol in meno di quella bianconera) e due filosofie di calcio agli antipodi. Esteticamente non c'è confronto, eppure anche la maniacale attenzione che Allegri impone ai suoi si sta rivelando funzionale e, dunque, adatta alla rosa che ha a disposizione.
Il dibattito su chi sia favorito e chi no, chi costruito per lo scudetto e chi meno, ha accompagnato la lunghissima vigilia. Ha anche stancato abbastanza, se è vero che certamente l'Inter ha vissuto un'estate progettuale più serena della Juventus, alle prese con il post-penalizzazione, ma allo stesso modo la quantità di denaro investita alla Continassa negli ultimi anni non può essere ignorata. Dunque, l'Inter oggi è certamente meglio della Juventus ma non è detto che sia così per sempre. Inutile che l'uno provi a convincere l'altro, rinfacciarsi il pronostico fa parte dei giochi mentali che accompagnano le grandi sfide.
Come in ogni giornata che viene dopo una sosta internazionale, è impossibile prevedere la condizione di molti dei protagonisti. Significa che non si può tentare di inquadrare Juventus-Inter prima di averla vista; la sensazione è che possa essere il classico match in cui a tutti sarebbe sufficiente non uscire battuti, ma non è detto che il campo restituisca questa verità. Un successo dell'Inter assomiglierebbe a un preannuncio di dittatura sul campionato, quello della Juventus proietterebbe Allegri oltre tutte le precauzioni dialettiche di queste settimane.
Che sia un bel match, comunque vada. Il mondo ci guarda e purtroppo capita sempre meno spesso. Andrebbe celebrato adeguatamente, senza isterie e retropensieri, ma il timore è che si tratti di una missione impossibile. Anche un momento unificante come la qualificazione dell'Italia all'Europeo è stato occasione di divisione: cosa accadrebbe se la caduta di Mudryk fosse la scena finale della sfida dello Stadium? Immagine da brividi. Meglio che fili tutto liscio e consegni all'inverno un campionato appassionante e non avvelenato. Almeno per una volta.