Milan, il miracolo di Pioli
Rossoneri a un passo dal ritorno in Champions League. Contro la Juventus una vittoria storica (prima sempre sconfitte allo Stadium) che profuma d'Europa
Nella notte più difficile, quella che vale una stagione e su un campo in cui non era mai stato capace di strappare nemmeno un pareggio, il Milan si è ripreso la Champions League buttata via a San Siro. Il successo nel confronto diretto con la Juventus vale oro. Anzi, vale 60 milioni di euro e il ritorno nell'Europa che conta; adesso l'obiettivo di stare dentro le magnifiche quattro della Serie A non è più una suggestione ma un progetto che ha basi solide.
Lo dice la classifica, che colloca i rossoneri al secondo posto insieme all'Atalanta e con 3 lunghezze di vantaggio proprio sulla Juventus la cui dissoluzione è inquietante. Il Milan ha vinto con pieno merito allo Stadium e se Kessié non si fosse fatto deviare un calcio di rigore da Szczesny sporcando la sua fama di cecchino infallibile (o quasi), la squadra di Pioli avrebbe anche sofferto anche meno in casa degli ex campioni d'Italia. Le firme di Rebic e Tomori hanno sentenziato i bianconeri nel momento del massimo sforzo.
Ha deciso un gol di Brahim Diaz, quindi è giusto dire che buona parte del merito del successo deve andare a Pioli. E' stato lui a scegliere di pescare lo spagnolo dalle rotazioni e di schierarlo al posto di Rebic, uscendo dalle consuetudini delle ultime settimane; l'ultima da titolare risaliva al 21 marzo, poi solo panchine o spezzoni di partita. Ha rischiato, Pioli, ed è stato ripagato. A lui va il plauso che si allunga a tutta la stagione che troppo frettolosamente è stata spesso giudicata come quella del "Milan di Ibrahimovic". Quello che ha 270 minuti per sigillare il ritorno in Champions League è anche il Milan di Ibrahimovic, non solo il Milan di Ibra.
E' un Milan forgiato da Pioli nella sofferenza e nella fatica, arrivato a Torino a giocare la partita numero 50 in 8 mesi, spesso senza Zlatan (che anche allo Stadium ha dovuto abbandonare il resto della ciurma per problemi al ginocchio sinistro), con infortuni e Covid a bersagliare la rosa in tanti momenti chiave dell'anno. Un Milan che rispetto alla 35° giornata della scorsa stagione ha 13 punti in più e ha costruito un piccolo miracolo quasi solo in trasferta, dove l'andamento (43 punti contro 29 a San Siro) è stato da scudetto. Non è un caso che proprio in trasferta i rossoneri si siano ripresi quello che avevano dilapidato perdendo in casa contro il Sassuolo. Un ko che rischiava di essere la tomba delle speranze e che, invece, è diventato benzina per le motivazioni che hanno spinto al 3-0 dello Stadium. Il Milan primo in classifica per 22 giornate e poi sempre dentro la zona Champions non meritava di uscirne sul più bello. Adesso deve solo completare l'opera.
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