Juve-Napoli si rigioca: ora la Serie A è meno sicura
Come anticipato da Panorama, il Coni ribalta i verdetti della Federcalcio. E consegna un campionato a rischio - COSì PANORAMA AVEVA ANTICIPATO IL POSSIBILE VERDETTO
Juventus-Napoli si giocherà. Quando e come è un problema che i tecnici della Lega Serie A dovranno risolvere cercando di armonizzare il calendario, operazione complessa in una stagione come questa. Si deve giocare smettendo di essere la 'partita fantasma' perché così ha deciso il Collegio di Garanzia del Coni chiamato a discutere il ricorso del Napoli che era stato battuto non sul campo ma davanti al Giudice Sportivo e (con perdite) in occasione del match giocato in Corte d'Appello federale. Non una sorpresa in senso assoluto. Panorama lo aveva anticipato raccontando quale indirizzo stesse prendendo la vicenda avvicinandosi al momento della verità.
COSì PANORAMA IL 18 DICEMBRE SCORSO: QUELLA VOGLIA DI FAR RIGIOCARE LA PARTITA...
Il successo del collegio difensivo del Napoli, cui per l'occasione è stato aggiunto all'avvocato Grassani anche un altro esperto di Diritto sportivo, è stato completo. La sconfitta per 3-0 a tavolino e il punto di penalizzazione cancellati senza rinvio. Quando saranno note le motivazioni si capirà quale percorso ha compiuto il collegio presieduto dall'ex ministro Franco Frattini per arrivare a pronunciarsi in questo modo. Di sicuro la scelta di ordinare la ripetizione della partita lascia in eredità domande e riflessioni.
La prima è che il campionato e la sua possibilità di arrivare in fondo, in epoca di Covid, sono ora meno al sicuro di prima. Se tutti i club avessero adottato il metodo Napoli (e ASL competenti) probabilmente oggi l'elenco di partite cancellate e da riprogrammare sarebbe lungo. Forse così lungo da rendere nuovamente d'attualità il tema del ricorso ai playoff nell'impossibilità di arrivare alla 38° e ultima giornata. Bisogna essere chiari. C'è chi ha giocato come ha fatto come il Parma nel periodo del focolaio, lo stesso Genoa di fine settembre e inizio ottobre, l'Inter del derby dopo la prima sosta nazionali, il Milan della positività di Ibra e via aggiungendo perché in tanti son ostati toccati dalla pandemia e hanno fatto la loro parte. In silenzio. E c'è chi alla fine in campo non è sceso. Come ci si comporterà da qui in poi?
Lo stesso vale a cascata nelle serie minori. Vale per la Casertana che ha ospitato la Viterbese con soli 9 giocatori a disposizione e nemmeno tutti a posto. Una brutta scena ma dentro il recinto delle regole calcistiche. Le stesse che hanno spinto la Uefa a dare partita persa alla Norvegia contro la Romania. Regole senza le quali il calcio sarebbe rimasto fermo al lockdown con tutto quello che ne consegue a livello economico e sociale essendo, come più volte ribadito, non una questione di cuore e di sport ma anche un settore economico da miliardi di euro di indotto e centinaia di migliaia di posti di lavoro.
La sentenza del Coni fa saltare questo argine. Esulta chi a Napoli ha inseguito il verdetto dal primo minuto e si prepara a giocare la Juventus che non si è mai resa controparte nella vicenda e che ha da subito dichiarato a parole e nei fatti di accettare i diversi verdetti della giustizia sportiva. E' un fatto che il ribaltamento sia arrivato su un tavolo diverso da quello della Federcalcio. Le motivazioni spiegheranno perché. L'aria che tirava era, però, chiara da qualche giorno ed è stata puntualmente confermata dai fatti.