cristiano giuntoli come sarà la juventus senza champions league
(Ansa)
Calcio

Come sarà la Juventus senza Champions League

Senza i ricavi Uefa il direttore sportivo Giuntoli sarà costretto a una manovra lacrime e sangue: cessioni eccellenti e mancati riscatti dei prestiti: ecco cosa può accadere - I CONTI DELLA JUVENTUS: DAVVERO SI STA RISANANDO?

La mancata qualificazione alla prossima Champions League, possibile se non probabile visto l'andamento della Juventus in campionato, rischia di modificare in maniera sostanziale il piano di rilancio del club. Un danno da oltre 60 milioni di euro, mancati ricavi che obbligherebbero la società a un ridimensionamento del progetto sportivo attraverso cessioni di giocatori con mercato e messa in discussione dei riscatti dei prestiti inseriti nella rosa a disposizione di Thiago Motta.

Un pericolo enorme, considerato che la Juventus viene da bilanci chiusi in serie con passivi importanti (-199 milioni di euro al 30 giugno 2024) e che Exor non ha manifestato intenzione di supportarne l'attività con altri aumenti di capitale dopo i 900 milioni immessi negli ultimi anni per coprire le perdite e finanziare il rilancio. Come ribadito anche nella semestrale dello scorso 31 dicembre, il piano è raggiungere il "risultato netto e cash-flow positivi nell’esercizio 2026/2027". Impensabile riuscirci dovendo stare fuori dall'Europa che conta il prossimo anno.

Ecco, dunque che Cristiano Giuntoli, l'uomo cui la proprietà ha consegnato le chiavi e i pieni poteri sull'area tecnica, rischia di trovarsi di fronte a un'estate di lavoro extra per rimettere in equilibrio un bilancio privato dei ricavi della Champions League e appesantito da investimenti fatti nei mesi scorsi, in larga parte con pagamenti dilazionati e che incideranno alla voce ammortamenti.

L'unica strada sarebbe quella di mettere mano ai gioielli disponibili nella rosa per contabilizzare plusvalenze sufficienti a coprire il buco. Chi? Due nomi su tutti, sia per il loro appeal dato dalla giovane età e dal profilo tecnico che per l'avere un carico particolarmente leggero sul bilancio bianconero. Il primo è quello di Kenan Yildiz, classe 2005 già nel mirino di molte big internazionali. Nella seconda parte della stagione è un po' sparito dai radar di Thiago Motta e questo è un problema anche in proiezione mercato, perché le continue panchine non facilitano la sua valorizzazione in sede di trattativa.

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L'altro nome è Andrea Cambiaso, vicino al Manchester City nel mese di gennaio anche se l'offerta da oltre 60 milioni di euro preannunciata dal suo entourage (e che la Juventus avrebbe accettato al volo) non si è mai concretizzata. Sacrifici dolorosissimi per il popolo bianconero e che necessiterebbero di scelte oculate per la sostituzione, così da non penalizzare eccessivamente la competitività della rosa affidata al prossimo tecnico. Nell'estate 2024 le plusvalenze hanno toccato quota 63,2 milioni di euro, con la prospettiva di un'annata nell'Europa che conta. Dal 1° luglio in poi quella cifra potrebbe non essere sufficiente per coprire i mancati incassi da premi Uefa.

Poi c'è il capitolo dei prestiti. L'oneroso mercato firmato da Giuntoli tra estate e gennaio ha lasciato irrisolte solo quattro situazioni. Pierre Kalulu ha un diritto di riscatto fissato in 14 milioni di euro più 3 di bonus e l'intenzione manifestata dalla Juventus è sempre stata quella di esercitarlo, versando la somma al Milan. Più costoso confermare gli altri a partire da Randal Kolo Muani che nelle intenzioni di Giuntoli doveva essere uno dei due attaccanti del futuro, una volta salutato Vlahovic. E' in prestito secco dal Psg, non costa meno di 45-50 milioni di euro (anche per questioni di bilancio parigino) qualunque sia la formula scelta, che deve contemplare un obbligo di riscatto.

Francisco Conceicao, invece, può lasciare definitivamente il Porto per 30 milioni di euro. Il matrimonio con la Vecchia Signora sembrava scontato e parte dell'operazione complessiva che la scorsa estate lo ha portato a Torino per 7 milioni più 3 di bonus, ma ora tutto torna in discussione se il budget dovesse essere tagliato. Più sfumata la posizione di Renato Veiga, sia perché in difesa rientreranno gli infortunati Bremer e Cabal, sia per la volontà del Chelsea di riportarlo a casa.

Questa è la fotografia dell'impatto di un'eventuale mancata qualificazione alla prossima Champions League che segnerebbe l'ultimo, il più costoso, tassello di una stagione fallimentare. E' lo scenario da "cigno nero" che alla Continassa sperano di evitare anche in extremis, quello che costringerebbe anche i manager a fare i conti con un distacco enorme rispetto ai piani della proprietà. Non una buona notizie, per nessuno.

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Giovanni Capuano