La Champions League rivoluzionata per ora è una grande confusione
Il sorteggio di Montecarlo è stato un show privo di pathos, ora la formula a 36 squadre senza certezze per nessuno. La Uefa ha voluto un restyling per superare le spinte secessioniste della Superlega
Giudizio osservando il sorteggio (se si può chiamare così) che a Montecarlo ha composto il listone di partite della prima Champions League della nuova era? Boh. Non è stato un sorteggio, al massimo una cerimonia di tributo al computerone di Nyon che ha via via composto la lista delle sfidanti per ciascuna delle 36 iscritte. Sulla trasparenza ci si fida per forza, ma l'impatto emotivo è stato enormemente ridotto rispetto al passato e, soprattutto, sarà difficile trovare un tifoso qualsiasi in giro per l'Europa in grado di dire se alla propria squadra sia andata bene o male. E cosa serva per proseguire il cammino oltre la prima fase di gennaio, evitando il rischio di un mesto ritorno a casa.
La formula è stata spiegata e sulla carta è abbastanza semplice: 36 squadre in un'unica classifica, tutti giocano contro 8 avversarie (4 in casa e 4 in trasferta) pescate a caso - ha deciso il computer - prendendone due per ciascuna delle fasce di partenza. Prima osservazione: essere nell'urna 1 delle migliori o nella 4 delle outsider cambia poco. La questione teste di serie tornerà d'attualità da febbraio in poi e anche a quella ci si dovrà abituare. In ogni caso, esaurite le partite a gennaio si prenderà la classifica: le prime 8 agli ottavi di finale, dalla 9° alla 24° spareggiano per raggiungerle e le altre vengono eliminate. Così come chi perde lo spareggio.
Obiezione numero due: che senso ha una competizione sportiva in cui non tutti giocano contro lo stesso avversario? Il Celtic Glasgow, ad esempio, si è visto disegnare un percorso quasi da Europa League al contrario del Milan che ha un cammino durissimo. Eppure i punti dell'una varranno come quelli dell'altra. Altro grande boh. A proposito di punti: le simulazioni dicono che ne servono tanti (almeno 16) per avere qualche certezza di essere tra le magnifiche otto che passano direttamente agli ottavi di finale risparmiandosi il turno in più. Significa vincere 4-5 delle 8 partite e non è detto sia impresa alla portata nemmeno delle grandi, visto che il sistema di composizione dell'elenco delle partite ha pescato in maniera uguale da tutte le fasce di forza.
Per evitare il taglio a gennaio bisognerà non stare sotto gli 8-9 punti. Tutti gli altri finiranno in mezzo e la sensazione è che bisognerà imparare rapidamente i criteri in gioco oltre a vittorie, pareggi e sconfitte perché è probabile che ci sia un volatone in cui peseranno differenza reti e altro. In fondo è quello che voleva la Uefa, oltre ad aumentare partite e ricavi per i club: non è detto sia un male, ma oggi non è il massimo della chiarezza.
Come è andata alle italiane? Così così. Il Milan è stata la più sfortunata con Real Madrid, Bayer Leverkusen (fuori), Liverpool (San Siro) cui ha aggiunto Bruges, Stella Rossa, Girona, Dinamo Zagabria e Slovan Bratislava. Non dovrà sbagliare con le 'piccole'. Mai. Stesso discorso per l'Inter che sulla carta è l'italiana più attrezzata: Manchester City e Bayer Leverkusen (fuori), Arsenal e Lipsia (casa) oltre a Sparta Praga, Young Boys, Monaco e Stella Rossa.
La Juventus può fare qualche pensiero più positivo. Le è capitato in sorte il City di Guardiola (allo Stadium) ma il resto non fa venire incubi: Lipsia, Benfica, Bruges, Lille, Aston Villa, PSV, Stoccarda. Peggio per l'Atalanta che è pur sempre la detentrice dell'Europa League e che dovrà sfidare le big di Spagna (Real Madrid e Barcellona) non potendo abbassare il livello d'attenzione nemmeno contro Stoccarda, Shakhtar Donetsk, Young Boys, Celtic Glasgow e Sturm Graz. Per chiudere il Bologna con il suo viaggio premio ad Anfield e poi un cammino in cui tutto ciò che verrà sarà un regalo: Borussia Dortmund, Benfica, Sporting Lisbona, Aston Villa, Shakhtar Donetsk, Lille e Monaco.
Se non ci avete capito nulla è normale. Un senso di smarrimento ha preso molti osservando la sequenza degli incroci formata dal computer e proiettata sugli schermi quasi fosse il tabellone degli arrivi e delle partenze di un aeroporto. Non è detto che alla fine sia tutto da buttare; come ogni novità è bene aspettare prima di tranciare giudizi definitivi. Ma l'inizio non è stato il massimo, questo sì. Speriamo di divertirci da metà settembre in poi...