Milan, bilancio in utile (con plusvalenze): "Investiamo sulla squadra"
I rossoneri chiudono il 2023/2024 con un attivo di 4,1 milioni di euro e rivendicano le spese per rafforzare la rosa. Stadio: San Donato resta centrale
Per la seconda stagione consecutiva il Milan chiude il bilancio con un utile: 4,1 milioni di euro. L'esercizio al 30 giugno 2024 va in archivio con il segno più e con il record storico di fatturato per il club rossonero che dichiara un valore della produzione dell’esercizio di 456,9 milioni, in aumento del 13% rispetto al 2023 quando i conti si erano chiusi con un utile di 6 milioni. "Il Milan è una società ben gestita e sana" è il commento di Paolo Scaroni, presidente del club: "Una società che con questa gestione ha mezzi per continuare ad investire". Quanto? Oltre 50 milioni in calciatori nel saldo tra acquisti e cessioni nel 2023/2024 che raddoppiano allargando la visuale a due stagioni. Significa che nella testa di RedBird e del management rossonero c'è la voglia di provare a crescere anche dal punto di vista dei risultati sportivi che rimangono il driver più importante per supportare i conti.
A differenza di quanto accaduto nel 2023, infatti, l'utile è stato reso possibile dalla maxi plusvalenza della cessione di Tonali al Newcastle: 48,4 milioni che hanno ridotto l'impatto del calo di alcune voci, in particolare quelle legate ai premi Uefa per un cammino in Champions League che si è interrotto con largo anticipo rispetto alla semifinale del maggio 2023 (da 87 a 54). "Il bilancio è sano e non abbiamo bisogno di vendere giocatori per sostenerlo" ha spiegato Stefano Coccirio, Cfo del Milan: "Cessioni di calciatori sono opportunità da valutare caso per caso e il club ha la possibilità di scegliere". Tradotto: non è previsto alcun sacrificio entro il 30 giugno 2025 per dare una mano ai conti di questa stagione che sono attesi "buoni" anche se verrà considerata fisiologica anche una "piccola perdita" oltre che un "piccolo utile". La chiosa di Scaroni detta la linea: "Mantenere i costi sotto controllo è la conditio sine qua non per continuare ad investire".
In crescita anche i ricavi commerciali: 143,4 milioni comprese le royalties rispetto ai 127,3 precedenti. "RedBird consente di accedere a una galassia di società che hanno assistito per consolidare la presenza del marchio Milan sul mercato delle sponsorizzazioni" ha spiegato Scaroni.
Alla vice investimenti nel 2024 va scritto anche il progetto di Milan Futuro, la seconda squadra che pesa sul bilancio per oltre 10 milioni di euro, ma che nelle intenzioni dei dirigenti dovrà funzionare come acceleratore per l'inserimento di giovani talenti nella prima squadra o per valorizzarli sul mercato; quanto accaduto alla Juventus negli ultimi due anni. I tifosi si lamentano delle spese col contagocce per dare più profondità e qualità alla rosa di Fonseca, i conti svelano come nel 2023/2024 il costo tra ammortamenti e stipendi sia aumentato dell'8% e la stessa dinamica sia attesa nel 2025.
In leggera crescita i debiti (da 250 a 324 milioni di euro) ma quelli finanziari si fermano a circa 50 e la situazione patrimoniale al 30 giugno 2024 è in attivo di 200. Altro indice di solidità che consente al Milan di guardare al futuro con fiducia e piani espansivi. Molto sarà legato ai risultati sportivi, in attesa che il club possa essere dotato di uno stadio di proprietà che faccia leva per i ricavi ("San Donato Milanese rimane al centro della nostra strategia - ha detto Scaroni -. Fin che non avremo un quadro completo della situazione è difficile fare valutazioni definitive sull'ipotesi San Siro che tre mesi fa sembrava morta per il vincolo sul secondo anello che ora è superato"). A proposito di risultati, il nel budget previsionale 2024/2025 è stata inserita la qualificazione ai playoff della nuova Champions League: non è l'ambizione sportiva, hanno spiegato i dirigenti, ma la cifra attesa e tutto ciò che arriverà in più sarà reinvestito.
Smentita l'esistenza di maxi bonus per il progetto stadio. Non smaltita la rabbia per il rinvio di Bologna-Milan che potrebbe prendere anche una piega inattesa: "Sono furioso per una decisione incomprensibile, iniqua e immotivata" ha attaccato Scaroni che ha annunciato come l'ordinanza del sindaco di Bologna, Matteo Lepore, venga studiata per valutarne la legittimità ed eventualmente la possibilità di richiedere i danni "che sono ingenti anche se difficilmente quantificabili".