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(Ansa)
Calcio

Milan, i dubbi su Fonseca e il fantasma di Pioli

La partenza choc dei rossoneri ha aperto un dibattito su un possibile ribaltone in panchina. La società non pensa a scossoni, anche perché a libro paga c'è ancora il tecnico dello scudetto

La partenza choc del campionato del Milan e le difficoltà di Paulo Fonseca a farsi comprendere e seguire dai calciatori, non ultimo l'ammutinamento in campo di Leao e Theo Hernandez contro la Lazio, hanno riaperto una ferita mai chiusa nell'animo dei tifosi rossoneri. Due punti in 3 partite (7 in meno rispetto alla scorsa stagione), 6 gol subiti quasi in fotocopia e la sensazione di non aver corretto i difetti dello scorso inverno nonostante un mercato da 70 milioni di euro investiti: per colpa di chi? Dibattito aperto con sul banco degli imputati Fonseca che non sembra entrato nel cuore dei suoi giocatori e che certamente non lo è in quello dei milanisti.

Senza ripercorrere l'estate tormentata della scelta dell'erede di Pioli, basti ricordare che i tifosi volevano Antonio Conte o pochi altri che la scelta del portoghese è stata presa dai dirigenti, Ibrahimovic in prima fila, sfidando anche gli umori della piazza. Ora che la partenza ha gelato qualche entusiasmo ereditato dalle amichevoli estive, è come se il passato e il presente si fossero saldati nella negatività. Un impatto emotivo oltre che tecnico difficile da gestire.

Il club sta con l'allenatore. Non risultano ripensamenti e la volontà è di attendere che Fonseca possa godere dei frutti del mercato avendo a disposizione tutti i nuovi acquisti in buone condizioni. La sosta aiuterà ad abbassare un po' la tensione e costringerà tutti, anche i senatori della squadra, a resettare e tornare con maggiore convinzione a Milanello. Dunque, oggi non è all'ordine del giorno il tema del cambiamento.

Gli umori dei tifosi, però, seguono altre logiche e nell'aula di tribunale dei social e dei bar sport Fonseca è già indicato come responsabile (non unico) dello sfascio. Va ricordato, però, che a libro paga del Milan non c'è solo lui ma anche Stefano Pioli, il cui contratto non è mai stato rescisso perché il mercato non ha portato nessuna offerta allettante dall'Italia o dall'estero. Era un'ipotesi concreta il giorno dell'addio con lacrime a San Siro ma tutto è rimasto sulla carta, soprattutto quando si è chiusa la porta dell'Al Ittihad che pareva interessato a metterlo sotto contratto.

In questo momento alla voce allenatori il Milan spende, staff esclusi, un milione di euro al mese: 12,2 lordi fino al 30 giugno 2025, ovvero la somma dei 7,5 di Pioli (4 netti) e dei 4,7 di Fonseca (2,5). Quest'ultimo con in mano un triennale scadenza 2027. E' evidente che, dovessero precipitare le cose, anche questo elemento finirebbe sulla scrivania di Gerry Cardinale incidendo sulla scelta di un'eventuale nuova guida tecnica. E se dovesse essere un nome di primo livello, liberi ce ne sono parecchi, e non un traghettatore di passaggio il conto rischierebbe di diventare salatissimo.

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Giovanni Capuano