Il verdetto di San Siro: il funerale alla Juve era prematuro
Pirlo vince a San Siro contro il Milan, risale in classifica e lancia tre messaggi al campionato.
Sull'orlo del baratro, la Juventus si è ritrovata e in una notte ha ribaltato il destino della sua stagione in Italia. La vittoria di San Siro contro il Milan ha diversi piani di lettura, ma tutti portano a un'unica conclusione: chi vuole strappare lo scudetto dal petto dei bianconeri dovrà necessariamente fare più di quanto offerto fino ad ora. Vale per il Milan, a lungo dominato nel confronto diretto, ma vale anche per l'Inter che nel giorno della sfida tra le due principali antagoniste ha lasciato partita e punti a Marassi sul campo della Sampdoria.
Il contagio incrociato da Covid ha oggettivamente sfavorito Pioli. E' vero che Alex Sandro e Cuadrado erano assenze pesanti, unite a quella di Morata, ma perdere Rebic non avendo Ibrahimovic e Krunic, dovendo già fare a meno di Tonali e Bennacer, ha acquisto la sensazione di inadeguatezza della rosa del Milan se l'obiettivo è restare ai vertici della classifica fino a maggio. E' la prima lezione di San Siro. Fin qui Pioli ha fatto un miracolo spalmato lungo dodici mesi, però di miracolo si è trattato perché la differenza tra il Milan e le altre (Juventus e Inter su tutte) nella profondità numerica e di qualità del gruppo sono evidenti. Il mercato di gennaio è l'occasione per provare a correggere il tiro anche se il gap resterà e la notte di San Siro lo ha mostrato impietosamente in tutta la sua ampiezza. La Juventus, in difficoltà, ha pescato dalla panchina Kulusevski, Arthur, McKennie e Bernardeschi mentre il Milan ha gettato nella mischia Diaz, Kalulu, Conti e Daniel Maldini.
Seconda lezione da mandare a memoria: spalle al muro la Juventus ha ancora un carattere e una personalità uniche in Serie A. Per i bianconeri era una finale e l'hanno vinta sfoderando la miglior prestazione della stagione insieme a quella di Barcellona. Non è un caso. E a livello di mentalità - terzo messaggio - rischia di non essere un caso nemmeno il ko dell'Inter a chiudere la striscia di vittorie consecutive. I nerazzurri sono anche stati sfortunati, ma nel complesso non hanno azzannato la gara che poteva spalancare le porte al primato con mini fuga incorporata: se la Juventus dovesse battere il Napoli nel recupero ora si troverebbe a soli 3 punti...
C'è ovviamente anche l'altra faccia della medaglia ed è l'impossibilità di garantire che la squadra di Pirlo saprà replicare in modo continuo intensità e qualità della partita contro il Milan. In questi mesi non è mai capitato. A grande prestazione è quasi sempre seguito un passo falso o, comunque, un rallentamento. Tradotto in pratica, significa che questo scudetto è contendibile ma che il funerale celebrato alla Vecchia Signora dopo il ko contro la Fiorentina è stato prematuro.