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Calcio

Il Mondiale degli italiani

Diario di Qatar 2022, giorno 2 - Orsato e i suoi collaboratori star nel debutto (noioso) del torneo. Qatar senza portiere e Al Thani che esagera. Oggi l'Inghilterra sfida la Fifa per i diritti? - QATAR 2022, GLI AGGIORNAMENTI IN DIRETTA

Fermi tutti, non è vero che al Mondiale non ci siamo. Chi si fosse collegato da Marte intorno alle 17,15 si sarebbe dovuto stropicciare gli occhi. Un solo protagonista in campo in Qatar-Ecuador, destinata fortunatamente a perdersi nella memoria delle sfide inaugurali del Mondiale: un uomo solo al comando e non proveniente né dal deserto né dal Sud America ma dalla provincia veneta e da Schio per la precisione. Daniele Orsato superstar ha portato un pizzico d'Italia nel Mondiale degli altri; pronti, via e gol annullato (dal Var, italiano, Irrati) per una punta di piede di fuorigioco e poi rigore per l'Ecuador concesso e non corretto. Abbiamo esportato arbitri e Var, almeno quello. Buona la prima e siccome è stata la domenica della depressione totale, giorno uno del torneo e con la prospettiva di un mese da guardoni, non ci è sembrato vero di poter dire anche noi "questi sono nostri".

Saad Al Sheeb, nato a Doha nel febbraio del 1990, di professione portiere dell'Al-Sadd e della nazionale qatariota, a occhio dev'essere un bug nel sistema perfetto che doveva consentire agli emiri di battere la concorrenza, prendersi il Mondiale, organizzarlo in inverno facendo irritare (eufemismo) tutto il resto del mondo tranne Infantino e poi presentare una squadra competitiva. Per questo, da circa quindici anni finanziano delle accademie che pescano talenti convocabili in giro per i campionati minori. Ecco, osservando lo sciagurato Al Sheeb bucare tutto quello che si poteva umanamente bucare, quasi un portiere senza mani, è venuto il sospetto che gli emiri si siano dimenticati di inserire l'anti virus nel loro sistema. Risultato? Partita strapersa, figura complessiva non indimenticabile e il buon Ennar Valencia trasformato in eroe.

L'emiro Tamim bin Hamad Al Thani, per comodità da qui in poi Al Thani e basta, è stato protagonista del discorso di saluto a tutto il mondo nel corso della cerimonia inaugurale. Alla sua sinistra era seduto Gianni Infantino e la presenza del numero uno della Fifa, reduce dal "Mi sento qatari, arabo, africano, gay, migrante e disabile" di ieri) deve averlo ispirato. Ha letto un messaggio molto politically correct dipingendo il Qatar come una sorta di paradiso in terra, aperto a tutti e a tutto. Poi ha chiosato: "Abbiamo profuso tutti i nostri sforzi per il bene dell'umanità". Ecco, anche meno. Grazie.

Oggi si comincia a fare sul serio, non considerando Qatar-Ecuador una cosa calcisticamente credibile. Alle 14 Inghilterra-Iran e poi a seguire Senegal-Olanda (ore 17) e Stati Uniti-Galles (ore 20). Il ct Gareth Southgate e il capitano Harry Kane hanno fatto sapere che gli inglesi si inginocchieranno a inizio partita per ribadire la richiesta di rispetto dei diritti umani e che l'intenzione è indossare la fascia da capitano arcobaleno 'One Love'. Risulta che la Fifa non sia per nulla d'accordo, ma siamo certi che Al Thani interverrà per dire che non c'è alcun problema.

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Giovanni Capuano