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(Ansa)
Calcio

Lotta al pezzotto, gli operatori delle tlc contro la stretta che prevede il carcere

La misura contenuta in due emendamenti della maggioranza che prevede un inasprimento estremo nel contrasto allo streaming illegale fa discutere

La stretta contro i furbetti del pezzotto con nuove norme più stringenti, obblighi di segnalazione e possibilità di risalire in automatico anche all'utente finale del prodotto piratato con sanzioni fino a 5.000 euro sta dividendo il fronte degli operatori. Soprattutto dopo il via libera delle commissioni Bilancio e Finanze del Senato a due emendamenti di Forza Italia e Fratelli d'Italia che prevedono l'estensione anche ai fornitori di servizi VPN e quelli di DNS pubblicamente disponibili l'obbligo di blocco dell'accesso ai contenuti abusivi e contestualmente l'obbligo di segnalazione all'autorità giudiziaria di comportamenti illeciti con previsione anche del carcere fino a un anno in caso di omissione della segnalazione.

Una misura ritenuta sbagliata ed eccessiva da parte degli operatori delle telecomunicazioni che hanno preso posizione con una nota di Asstel-Assotelecomunicazioni: "La pirateria rappresenta una minaccia per il mercato e per la tutela del diritto d'autore ed é per questo che le autorità, le Istituzioni e gli attori della filiera delle telecomunicazioni lavorano quotidianamente cercando soluzioni a riguardo. Infatti, contro la pirateria audiovisiva è stata costruita da tempo un'alleanza con il fine di arginare il fenomeno" è il pensiero degli operatori che rivendicano, però, la collaborazione fin qui fornita per trovare correttivi e stroncare il fenomeno che produce mancati introiti da 300 milioni di euro all'anno solo per restare al calcio di Serie A in Italia.

"L'avvio ed il buon funzionamento del Piracy Shield, sono stati possibili grazie all'incessante impegno degli Operatori di Telecomunicazioni nazionali. Questi ultimi hanno messo in atto, con un impegno congiunto, le attività necessarie ad attuare la piattaforma automatizzata prevista dalla Legge secondo le indicazioni ricevute dall'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, in continuità con la collaborazione già dimostrata allo stesso scopo all'Autorità sin dal 2013, primo anno di entrata in vigore del Regolamento per la promozione dell'offerta legale e la tutela del diritto d'autore online".

La conclusione degli operatori delle telecomunicazioni è che prevedere una responsabilità penale, scaricando su di loro il compito di polizia e di segnalazione delle attività illecite, non sarà utile nel contrasto alla pirateria e risulterà controproducente: "Gli operatori di telecomunicazioni attraverso le proprie competenze distintive di progettazione e grazie alla loro alta professionalità hanno contribuito in modo essenziale all'avvio della piattaforma e continueranno a garantire la propria collaborazione all'Autorità, per mettere a disposizione dell'Italia un digitale sicuro, affidabile e adatto alle esigenze delle persone".

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Giovanni Capuano