Limiti agli agenti, la Fifa vince in tribunale in Belgio
Una sentenza apre la strada all'applicazione del nuovo regolamento voluto da Infantino e che disciplinerà compensi e guadagni nelle trattative di calciomercato - UN FIUME DI DENARO FUORI DAL SISTEMA: ECCO QUANTO INCASSANO GLI AGENTI
In attesa che si pronunci la Corte di Giustizia dell'Unione Europea, la Fifa ha vinto una battaglia davanti ai giudici del tribunale commerciale di Bruxelles per affermare la validità del nuovo sistema di norme che deve regolare, limitandola, l'attività di agenti e procuratori che animano il calciomercato mondiale. Per intenderci, una fetta della torta complessiva che nell'ultima sessione estiva 2023 ha portato nelle tasche degli intermediari 650 milioni di euro, circa il 10% del giro d'affari complessivo.
Da mesi il presidente della Fifa, Gianni Infantino, ha messo a punto un sistema di norme per limitare la fuoriuscita di denaro dal sistema calcio. Percentuali più basse per i procuratori e obbligatorie, divieti di rappresentanza multipla e creazione di un albo internazionale al di fuori del quale la pratica è vietata. Il cosiddetto Ffar ha incontrato l'opposizione della categoria dei procuratori fino ad arrivare a chiederne la sospensione immediata in attesa di una pronuncia definitiva.
Il Ffar diventerà pienamente operativo il prossimo 1° ottobre 2023 e per questo la sentenza della Corte commerciale di Bruxelles era particolarmente attesa. Una decisione favorevole agli agenti avrebbe bloccato il processo. Invece i giudici belgi hanno deciso di concedere semaforo verde alla riforma non riscontrando, in prima analisi, nessuna violazione delle norme e nessuna restrizione della concorrenza e ritenendo non dimostrata la necessità di un provvedimento di carattere urgente per salvaguardarsi dall'irreparabilità di un eventuale danno.
Soddisfazione è stata espressa dalla Fifa che, sollecitata sulla sentenza di Bruxelles, ha sottolineato come il verdetto confermi la piena legalità del sistema normativo messo a punto, con particolare attenzione al fatto che gli interessi generali della stessa Fifa sono stati considerati superiori a quelli di parte della categoria dei procuratori. Da Zurigo si fa anche notare come il Tribunale di Bruxelles si sia espresso è in linea con una serie di precedenti decisioni giudiziarie positive di diversi tribunali nazionali in Germania, Paesi Bassi e del Tribunale arbitrale dello sport, che hanno tutti confermato la legalità e la validità del FFAR, nonché l'obiettivo legittimo della FIFA di regolamentare l'attività degli agenti, per risolvere le carenze sistemiche osservate nel sistema di trasferimento dei giocatori.