Milan, miracolo a Madrid
Rossoneri dominanti al Bernabeu, ora la Champions League diventa in discesa. Il trionfo della tattica di Fonseca, recuperato alla causa anche Leao
Miracolo a Madrid, ma solo per si è perso la visione della partita. Ha vinto il Milan, anzi: ha stravinto contro un'edizione extra lusso solo sulla carta del Real Madrid di Carletto Ancelotti che dopo aver incassato un poker di gol dal Barcellona ha aperto le porte di casa anche ai rossoneri. Notte che può cambiare il senso della stagione e che certamente rinforza l'autostima della squadra di Fonseca: bottino pieno, prestazione senza ombre sia in fase difensiva che offensiva, Leao recuperato alla causa e destino di Champions League saldamente in mano.
Può sembrare un paradosso per chi dopo 180 minuti era all'ultimo posto, sculacciato da Liverpool e Bayer Leverkusen. Se davvero la quota per la qualificazione agli ottavi di finale sarà intorno ai 16-17 punti, al Milan basterà a questo punto completare l'opera contro Slovan Bratislava, Stella Rossa, Girona e Dinamo Zagabria: quattro vittorie (magari tre e un pari) possono valere il pass per saltare il playoff di febbraio.
Fin qui l'aritmetica, ma l'impresa del Bernabeu merita qualche riflessione più approfondita. La prima sensazione è che aggiungendo un centrocampista di quantità (Musah) alla catena centrale i rossoneri recuperano equilibrio e consentono di liberare con maggiore tranquillità i talento offensivo. La coppia Fofana-Musah si era già vista contro il Napoli, in quell'occasione per emergenza, e al di là della sconfitta ne era uscita una prestazione confortante: questa volta Fonseca l'ha pensata per mettere in difficoltà Ancelotti e il piano è riuscito pienamente.
Anche Leao ha vissuto una notte da operaio, seppure di lusso. Non ha graffiato nelle ripartenze che il Real gli ha lasciato, troppo tenero in un paio di situazioni, ma quando Fonseca l'ha tolto non l'ha fatto di sicuro perché insoddisfatto del contributo complessivo al lavoro della squadra. Magari è un caso o forse è il frutto dell'opera di settaggio del tecnico che pur di piegare il talento del portoghese alla sua idea di calcio ha rischiato di perderlo. Dalla notte del Bernabeu, però, ricomincia tutto da zero.
Il Real Madrid ha deluso, dirlo non toglie nulla al risultato del Milan. Ha incassato la terza sconfitta (seconda in Champions League), il cammino europeo ora impone l'accelerazione per non restare fuori dalle magnifiche otto e, soprattutto, Ancelotti è ancora a metà dell'opera nel tentativo di amalgamare i suoi fuoriclasse. Senza Kroos in mezzo non è la stessa cosa e la presenza di Mbappé ha tolto ossigeno a Bellingham, uno che l'anno scorso ha chiuso con 23 gol segnati e adesso è a zero, costretto a rincorrere per conto del compagno più celebre. C'è un inverno per mettere a posto le cose, ma la situazione odierna non è ideale.