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(Ansa)
Calcio

La grande ammucchiata dello scudetto

La partenza a rilento dell'Inter, il Milan uscito dalla crisi e le imperfezioni di Juventus e Napoli: dopo un mese di campionato non c'è ancora un maschio Alpha e la situazione favorisce Conte e Thiago Motta

Un anno fa di questi tempi alcune cose erano già chiare: l'Inter era prima solitaria, punteggio pieno, e già in fuga rispetto alla concorrenza. Alle sue spalle c'era il Milan di Pioli e poi la Juventus con in mezzo il Lecce protagonista di una partenza sorprendente un po' come l'Udinese di oggi. Davanti in ordine sparso anche Atalanta e Fiorentina. Non una sentenza definitiva, ma la storia del campionato spiegò poi come quelle gerarchie non erano basate sul caso ma si presentavano come preannuncio di cosa sarebbe accaduto nel corso dell'inverno.

Oggi il cielo è pieno di nuvole. Il derby del riscatto di Fonseca ha ridato le carte quasi azzerando i primi 360 minuti della stagione perché le big indiziate alla corsa per lo scudetto sono tutte lì, separate al massimo da un paio di punti. Un'ammucchiata selvaggia che favorisce le due che sulla carta avevano bisogno di più tempo per cucirsi addosso l'abito giusto: Napoli e Juventus. Anche il confronto diretto dello Stadium lo ha confermato: sono solide, piene di potenzialità ma ancora imperfette e incompiute.

Thiago Motta non incassa mai gol ma fatica a segnarne, pena del contrappasso dopo un anno di dibattito sulla povertà offensiva del corto muso allegriano. L'adattamento di Vlahovic al nuovo calcio e l'inserimento dei nuovi (Douglas Luiz in primis) i compiti ancora da svolgere perché un mercato da 200 milioni non contempla che il meglio sia confinato in panchina, ai margini della squadra titolare.

Anche Antonio Conte non ha finito di assemblare il suo Napoli. McTominay ha debuttato a Torino, mancano Gilmour e Neres che sono stati presi per aumentare il tasso di qualità di una squadra obbligata a pensare in grande in campionato, visto che il suicidio dell'anno scorso l'ha lasciata senza coppe. Entrambi potevano temere una partenza a razzo dell'Inter che, invece, si è incartata subito mostrando limiti fisici e mentali su cui Inzaghi dovrà lavorare in fretta.

Rimane il Milan. In un mondo normale la partenza choc di agosto avrebbe bruciato qualsiasi chance di iscriversi alla corsa scudetto. Sono bastati due successi, invece, per tornare a guardare la classifica con occhi dolci a patto che la reazione nel derby non sia stata solo il gesto disperato di rifiuto della realtà di un gruppo che pareva alla deriva. In ogni caso, meglio così. Dopo due anni di fughe in avanti teniamoci questo inizio di campionato incerto, imperfetto e confuso. Non sarà il massimo dello spettacolo, ma promette di divertire a lungo.

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Giovanni Capuano