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(Ansa)
Calcio

Serie A, mezzo miliardo (speso) per sfidare l'Inter

Juventus, Napoli, Milan, Atalanta e Roma non hanno badato a spese per provare a colmare il gap con la squadra di Simone Inzaghi. Hanno ceduto tanto, ma per una volta l'ordine è stato investire sulla qualità della rosa

Mezzo miliardo (mal contato) di euro riversato sul tavolo della Serie A per cercare di detronizzare l'Inter. Non hanno badato a spese gli inseguitori della squadra di Simone Inzaghi. In tanti hanno venduto, anche bene, ma il tratto comune che lega le restati di Juventus, Napoli, Milan, Atalanta e Roma è quella di aver spesso e volentieri gettato il cuore oltre l'ostacolo che sul mercato significa aver messo mani al portafoglio anche in assenza di certezze di rientro.

La ragione è chiara. Mai come in questa fase storica vincere o avvicinarsi a farlo non è importante. E' l'unica cosa che conta. Significa garantirsi la permanenza nel circo dorato della Champions League, sempre più la differenza tra crescere e vivacchiare, e allo stesso tempo dare una lucidata al proprio brand. In tempi di vacche magre per il calcio italiano è un'idea che ha mosso le strategie di tutti gli avversari dell'Inter. La quale ha vissuto a sua volta un'estate anomala rispetto al recente passato: nessuna cessione importante e pochi, mirati, investimenti sotto la guida di Oaktree che ha chiesto un ringiovanimento della rosa.

Le altre hanno speso e tanto. I 200 milioni di euro impegnati dalla Juventus e spalmati anche lungo le prossime tre stagioni rappresentano uno sforzo enorme di accorciare la strada verso la vittoria. Il punto di partenza rimane sempre un club con i conti ancora lontani dall'equilibrio, ma la sensazione è che (nel sottile equilibrio tra cessioni e acquisti) a Giuntoli sia stata data carta bianca per costruire una squadra già competitiva. Lo dice il profilo dei giocatori portati alla Continassa: non giovani di belle speranze, ma protagonisti nel pieno della maturità.

Anche De Laurentiis ha cambiato passo tradendo il modo di operare del passato. Lukaku, McTominay, Gilmour, Buongiorno, Neves e Marin: 150 milioni di euro per rispettare gli impegni presi con Antonio Conte - altro investimento top - anche senza sapere quanto ricavare dalla vendita di Osimhen, il tormentone dell'estate del calciomercato tra Europa e Arabia Saudita.

Sono rimasti pure i big del Milan che ha completato le strategie di un anno fa. La spesa? Circa 70 milioni di euro che significa il tesoretto della qualificazione Champions League e quanto arrivato dalla vendita di De Ketelaere all'Atalanta. I tifosi storcono il naso, ma era quanto detto (e promesso) da Cardinale e Ibrahimovic a inizio estate. reinvestire i ricavi dell'area sportiva.

Colpisce il restyling dell'Atalanta che ha perso Koopmeiners ma non ha badato a spese per consegnare a Gasperini una rosa molto profonda. E quando ha dovuto sostituire l'infortunato Retegui lo ha fatto in 48 ore staccando un assegno da oltre 20 milioni. La dimensione dei bergamaschi è cambiata con la vittoria dell'Europa League e il 2024 è anche l'anno della consegna dello stadio completamente rifatto e di proprietà: un gioiello della famiglia Percassi.

Chiude la Capitale. Se la Lazio ha avviato un nuovo ciclo, ma è difficile che sia immediatamente competitivo, la Roma ha la mission di regalare ai Friedkin la qualificazione alla Champions League sempre sfuggita. De Rossi dovrà fare un gran lavoro per mettere insieme i pezzi arrivati dal mercato: Dovbyk, capocannoniere della Liga, Le Fée e Koné, il talento fresco di Soulé che però mal si sposa con quello di Dybala, rimasto a dispetto delle sirene saudite. Mezzo miliardo di euro, forse anche 600 milioni: un'enorme fiche gettata sul tavolo del campionato per provare a ribaltarne le gerarchie.

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Giovanni Capuano