Serie A, la tassa da un miliardo di euro
Dal 2015 al 2021 i club del nostro massimo campionato hanno versato ad agenti e intermediari 1,087 miliardi di euro. E, almeno per i procuratori, la crisi Covid è già un ricordo lontano
Nell'anno solare 2021 la Serie A ha speso alla voce commissioni per agenti, procuratori e intermediari la bella cifra di 173.831.816 euro. Più qualche centesimo. Numero che sorprende, perché fotografa un'annata ancora fortemente impattata dalla crisi economica seguita alla pandemia, con i club in ginocchio e costretti spesso a indebitarsi o, in alternativa, a chiedere ai proprietari del pallone di mettere le mani nelle tasche per ricapitalizzazioni onerose e dolorosissime.
Il Covid non c'è più insomma. Per i calciatori, le cui buste paga come abbiamo visto ('Il calcio è fallito (ma i giocatori fanno finta di niente)' scrivevamo lo scorso 1° ottobre) non sono calate nemmeno di fronte alle richieste di un aiuto da parte delle società, e nemmeno per chi li rappresenta e tutela. Anzi. Il dato clamoroso che emerge dalla pubblicazione della Figc dell'elenco delle spese sostenute dalla Serie A nel 2021 è che si è tornati molto vicini al 2019, quando la pandemia non era ancora all'orizzonte. Il calo del 2020, dovuto più che altro a un crollo del numero di affari sul mercato, è stato ampiamente assorbito.
Se nel 2019 l'aggregato era di 187,8 milioni di euro, sceso l'anno successivo a 138, ecco che il balzo di oltre il 25% lascia comprendere come il meccanismo si sia rimesso in moto. Ha cambiato forma, nel senso che ora buona parte del flusso di denaro sugli agenti sportivi arriva dalle commissioni che prendono per spostare giocatori mandati a scadenza di contratto e liberi a parametro zero, ma continua a drenare risorse che escono dal circuito virtuoso del calcio per finire nelle tasche di chi lavora con i campioni sostenendo un bassissimo rischio di impresa.
tratto da www.figc.it
Non deve sorprendere, dunque, che nei due anni della grande crisi che sta mettendo a rischio la sopravvivenza stessa del sistema la sola Serie A abbia investito 311,8 milioni di euro per foraggiare i suoi intermediari. Un conto che diventa ancora più salato e sfonda la soglia psicologica del miliardo (1.087.069.683 euro per la precisione) se si allarga la visuale al periodo che parte dal 2015. Eppure in questa fetta di tempo i bilanci hanno bruciato centinaia di milioni, divenuti miliardi per colpa del Covid.
LA CLASSIFICA DELLE SPESE PER CLUB
Osservando nel dettaglio quanto accaduto nel 2021, la Juventus si è confermata il club da cui è uscita la cifra più consistente per i procuratori: 28.914.157 euro. Non molto indietro Inter (27.512.882) e Roma (25.962.250) che insieme ai bianconeri sono state le società con il passivo peggiore allo scorso 30 giugno 2021. Anche questo dato non deve sorprendere, considerato che il podio rimane simile se si prende in considerazione il biennio della pandemia, con la Roma (45,2 milioni) alle spalle della Juventus (49,7) e davanti all'Inter (36,5).
Altro elemento che emerge, il tentativo da parte del nuovo Milan del fondo Elliott di abbassare il peso dei procuratori sui propri conti con una linea costante al ribasso, dai 19,6 milioni di euro riconosciuti nel 2019 ai 12,5 dell'ultimo anno con in mezzo i 14,3 del 2020. Costanti, tra le grandi, anche la Lazio di Lotito e il Napoli di De Laurentiis nemici storici delle commissioni.
Un fiume di soldi, necessari in parte per poter accedere ai calciatori più importanti del mondo ma divenuto anche un cappio per le società oltre che un centro di costo sempre meno controllabile. Solo prendendo come esempio la Juventus, il club maggiormente coinvolto, il saldo è pesantissimo: oltre 212 milioni di euro dal 2016 al 2021, cinque anni vissuti pericolosamente e nei quali il mercato ha rappresentato uno dei punti più dolenti.