Superlega, via la norma anti partecipazione per i club della Serie A
La Figc sospende le misure che dovevano impedire l'iscrizione, pena l'esclusione dal campionato. Un passo indietro, per ora temporaneo, dopo la sentenza della Corte di Giustizia UE - COSI' LA CORTE DI GIUSTIZIA UE HA DEMOLITO IL MONOPOLIO UEFA
Chi si iscrive alla Superlega non potrà essere escluso dal campionato di Serie A. Il principio, contenuto nella sentenza della Corte di Giustizia dell'Unione Europea che lo scorso 21 dicembre ha inferto un colpo durissimo al monopolio di Uefa e Fifa, è stato ora recepito anche dalla Figc. Un atto dovuto, per ora temporaneo. Il presidente federale Gravina non ha potuto fare altro che sospendere sospendere la norma che prevedeva come obbligo per i club, al momento dell’iscrizione ai campionati, di mettere per iscritto l’impegno a non prendere parte ad alcuna competizione non riconosciuta da Fifa, Uefa e Federcalcio.
Un vero e proprio diktat che non avrebbe, però, retto il confronto con quanto stabilito dalla Corte di Giustizia. La clausola, nata nella primavera del 2021 poche settimane dopo il tentativo (abortito) di dare vita alla Superlega, era stata ribadita nelle ore del verdetto della Corte con una delibera i cui effetti sono stati temporaneamente sospesi essendo stata ritenuto "opportuno analizzare la formulazione delle suddette norme alla luce della sentenza C-333/21 della Corte Giustizia dell’Unione Europea del 21 dicembre 2023".
I giudici del Lussemburgo era stato perentori sul tema, esprimendosi in maniera favorevole sull'eventualità della nascita di format alternativi a quelli proposti da Fifa e Uefa, liberalizzando così il mercato delle competizioni calcistiche internazionali, e giudicando illegittime forme di censura preventiva messe in atto per dissuadere società che fossero interessate a prendervi parte. Nessuna possibilità, insomma, di espellere un club aderente alla Superlega dal suo campionato nazionale.
La Figc aveva, però, inasprito la norma prescrivendo entro il 4 giugno 2024 l'obbligo di rinunciare in forma ufficiale e definitiva, precondizione senza la quale non sarebbe stato possibile ottenere la licenza di iscrizione alla prossima stagione della Serie A.
La sospensione rappresenta un passo indietro significativo. Dopo la pronuncia della Corte di Giustizia della UE il lavoro di A22 Sports Management, la società che sta lanciando il nuovo formato di Superlega, è proseguito con contatti che hanno coinvolto decine di club in tutta Europa. La Uefa e ora le federazioni hanno dovuto prendere progressivamente atto della legittimità del tentativo di far nascere un torneo alternativo all'attuale Champions League che dal 2024/2025 è stata allargata a 36 squadre per cercare di garantire maggiori introiti soprattutto alle big del Vecchio Continente.
Una formula approvata dall'ECA (associazione dei club europei) con alla guida il principale alleato del presidente Uefa Ceferin, il numero uno del Psg Al-Khelaifi. I promotori della Superlega insistono, però, sulla necessità di una rivoluzione profonda ed epocale che rimetta al centro chi investe nell'industria del football non potendo governarne format e linee di ricavo. Dopo il tentativo fallito dell'aprile 2021, sul tavolo c'è una nuova proposta allargata a 64 squadre divise su tre livelli, promozioni e retrocessioni, accesso dai campionati e visione gratuita delle partite attraverso la piattaforma streaming Unify.
Se e quando partirà è ancora una sfida. Da oggi, in Italia, chi volesse approfondire con A22 Sports Management una sua partecipazione sa di poterlo fare senza rischiare di dover rinunciare al campionato e alla Coppa Italia.
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