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(Ansa)
Calcio

La mafia in curva: arrestati i capi ultras di Inter e Milan

Svolta nell'inchiesta dopo la morte di Bellocco, in manette i nomi grossi delle due tifoserie. L'ipotesi di reato è associazione per delinquere aggravata dal metodo mafioso, estorsione e lesioni - L'INUTILE DIBATTITO SULLE CURVE VIOLENTE

L'INUTILE DIBATTITO SULLE CURVE VIOLENTEColpo durissimo alle curve di Inter e Milan, conseguenza dell'inchiesta nata dopo la morte di Antonio Bellocco ucciso da un altro capo ultras nerazzurro al culmine di una lite. Gli agenti del Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato, della Squadra Mobile e della S.I.SCO di Milano hanno eseguito decine di misure cautelari e decreti di perquisizione nei confronti di persone indagate a vario titolo per associazione per delinquere, con l'aggravante del metodo mafioso, estorsione, lesioni ed altri gravi reati. Gli indagati sono quasi tutti riconducibili alle tifoserie ultras di Inter e Milan e i reati connessi al giro d'affari legato al contesto calcistico.

Tra gli ultras coinvolti nel maxi blitz della Polizia e della Guardia di Finanza, che ha portato a decine di misure cautelare e perquisizioni, ci sono, tra gli altri, uno dei capi ultrà interisti, Marco Ferdico, molto legato ad Antonio Bellocco, lo 'ndranghetista ucciso il 4 settembre da Andrea Beretta, anche lui al vertice della curva nerazzurra e in carcere per omicidio. E poi Luca Lucci, capo degli ultras milanisti, già condannato per droga e noto perché si fece fotografare nel 2018 con l'allora vicepremier Matteo Salvini alla festa per i 50 anni della Curva Sud. In più anche Christian Rosiello, bodyguard del cantante Fedez.

Articolo in aggiornamento

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Giovanni Capuano