Cannes 2015, tutta la tecnologia in passerella
Riccardo Meggiato
Tecnologia

Cannes 2015, tutta la tecnologia in passerella

Ecco come le soluzioni di HP hanno contribuito a rendere il Festival più spettacolare, efficiente. E a prova di pirateria

A pensare al festival di Cannes s’immagina una schiera di attori illustri che passeggiano per la Croisette, decine di film da vedere in anteprima, centinaia di stand pronti a far conoscere le star del futuro e dove si organizzano le proiezioni del prossimo Natale. Tutto vero e, stringi stringi, tutto è riassumibile in una parola: dati. Una quantità impressionante di dati. L’edizione 2015 della kermesse francese ha alzato l’asticella anche sul fronte tecnologico che, come da ormai undici anni a questa parte, è stato progettato, sviluppato e coordinato da HP. L’azienda americana, ormai da qualche tempo, ha scelto il mondo del cinema come terreno dove ampliare il suo business, ma anche come partner pronto a collaudare tecnologie da lanciare nei mesi successivi. Quale migliore occasione di Cannes, dunque, per mostrare il risultato di questo sodalizio?

Partiamo proprio da loro, i dati. Per Cannes 2015, HP si è occupata, innanzitutto, di stampare le tre gigantografie ufficiali, dove campeggia una splendida Ingrid Bergman fotografata da David Seymour. Parliamo di una superficie di oltre 1000 metri quadrati, stampata a sezioni da cinque metri con macchine di tipo HP Scitex XL1500. Si tratta di stampanti digitali di terza generazione, capaci di sfornare cartellonistica intera oppure, appunto, “a pezzi” da 2,2 a 5 metri. Senza lesinare in fedeltà dei colori, e basta vedere la resa del volto della Bergman per rendersene conto, e velocità, che arriva a 60 metri quadrati all’ora al massimo della risoluzione (370 x 740 dpi). Ciascuno dei tre cartelloni ha richiesto circa un giorno per essere stampato nella sua interezza.

Oltre che alla tecnologia tipografica, l’azienda americana ha provveduto alla realizzazione del centro stampa della kermesse cinematografica. La press room, collocata all’ingresso del palazzo del cinema, è, di fatto, l’interfaccia tra i segreti del festival e il mondo esterno. Per questo motivo, la sua gestione è affidata ad alcuni potenti server di tipo Proliant ML 350 G8, che coordinano, tra le altre cose, le oltre 60 postazioni EliteOne 800. I Proliant sono dei massicci PC, con prezzi al pubblico che partono da circa 1500 euro, dotati di processori di tipo Xeon E5-2600, e memoria RAM che arriva a 768 GB. Gli EliteOne, invece, sono PC dedicati al pubblico consumer e business, che a un prezzo di partenza di circa mille euro offrono design compatto, il supporto a processori i5 e i7 di nuova generazione, display da 23” e porte USB sovralimentate per ricaricare velocemente smartphone e tablet. In questo centro stampa a elevata tecnologia, nel 2014 sono passati oltre 900 giornalisti (il dato 2015 non è ancora disponibile ma ci si aspetta sarà di molto superiore), toccando picchi di 700 connessioni simultanee alla rete a loro dedicata. Proprio la press room, per HP, è un test “in piccolo” per quello che è poi il terzo aspetto dove l’azienda è coinvolta a Cannes: l’infrastruttura tecnologica di tutto il festival.

Ai più può sembrare una formalità, quella di gestire un festival del cinema sotto il profilo hitech, ma la verità è che ogni aspetto della kermesse passa per apparati digitali. Uno dei principali è quello di distribuzione dei contenuti: tutti i film sono in formato digitale, e HP ha sviluppato un sistema, basato su tre server, per distribuirli e visualizzarli nelle varie sale. Il tutto, ovviamente, protetto da sofisticate tecnologie crittografiche, che impediscono la pirateria dei preziosi file mesi prima dell’arrivo nelle sale. In pratica, la “chiave” che permette la singola proiezione di ogni film è valida solo in un determinato giorno e in un solo orario, passati i quali viene disattivata. Rendendo necessaria la generazione di una nuova chiave.

A corollario di questa raffinata architettura, un’imponente struttura distribuita su una rete di oltre 450 PC, utilizzati dai circa 1200 professionisti che lavorano nel dietro le quinte del Festival. Senza contare il sistema di gestione e stampa di biglietti e accrediti, e i corner informativi basati su piattaforme VantagePoint. Quest’ultima, in particolare, è utilizzata su un enorme display touch sul quale scorrono i volti degli aspiranti attori, che si propongono in massa tra gli stand del festival. Ogni operatore di settore, così, ha modo con un semplice tocco di scorrere la galleria fotografica di ogni soggetto, leggerne la scheda e prendere contatto.

Creare la base tecnologica su cui poggiare la 68esima edizione del Festival di Cannes è stato un lavoro impressionante, portato avanti da decine di tecnici e ingegneri per circa un mese, a Parigi, dove è stata messa a punto la struttura poi trasportata e installata in Costa Azzurra in quattro giorni. Un duro lavoro premiato da un evento privo di problemi tecnici e che ha lasciato spazio all’unico protagonista: il cinema. Perché la tecnologia è come gli effetti speciali: quella che funziona bene, non si vede.

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Riccardo Meggiato