Cellulari e smartphone: 40 modelli che hanno fatto storia
Il 3 aprile del 1973 la telefonata di Martin Cooper, manager di Motorola, dava il via all’era della comunicazione mobile. Ecco la sua eredità
Ne è passata di acqua sotto i ponti, anzi tra le cornette. Era il 3 aprile del 1973 e New York viveva la prima telefonata della storia (o almeno, la prima documentata). Martin Cooper, project manager di Motorola, apriva la pesante valigetta nella quale conservava con cura un ingombrante e pesante DynaTAC 8000X, per contattare Joel Engel, alla guida dei Bell Labs. Perché proprio lui? Per vantarsi ovviamente: le due aziende erano le principali rivali nel campo della telefonia, con la prima che ancora oggi riesce a dire la sua nel settore degli smartphone (a proposito, ne abbiamo ancora bisogno?), non senza fatica ma con una certa costanza.
Cellulari: difficile da pensare, semplice da usare
Il contesto di quei primi anni ’70 era un fermento continuo, sia nel settore tecnico che artistico. Se la paternità del primo telefono fisso è combattuta tra Alexander Graham Bell e il nostro Meucci, quella del cellulare spetta senza grossi dubbi a Cooper, almeno dal punto di vista burocratico. Fu lui a deporre il primo brevetto del genere, proprio grazie al DynaTAC 8000X, di cui i primi progetti risalgono a quasi 20 anni prima: 1954. Il ritardo della finalizzazione si deve a diversi fattori, prima di tutto il prezzo. Per assemblare l’oggetto servivano diverse migliaia di dollari e almeno quattromila per portarsene a casa un esemplare, quando verso la fine del decennio era oramai diventato un oggetto pienamente funzionante e di uso comune, oltre che facile.
Assenza di reti
Un altro problema? Le reti. Se oggi dibattiamo di quando e come arriverà il 5G, oltre 40 anni fa le infrastrutture consentivano di comunicare solo da punto-a-punto, ovvero piazzandosi nelle estreme vicinanze di un ripetitore specifico, con la comodità di un apparecchio portatile ma non della rivoluzione del “sempre e dovunque” arrivata successivamente. Vada per il design, gli schermi belli e colorati e il touch, ma senza gli operai al lavoro non staremmo qui a parlare di smartphone.
Un oggetto in continuo divenire
In quasi mezzo secolo il cellulare ha rivoluzionato le nostre vite ed è cambiato radicalmente nelle forme, dimensioni, funzionalità. Dal primo Motorola ai Nokia (i più famosi), passando per l’iconicità di Apple e le invenzioni di Samsung e BlackBerry (qui la storia della mora). Dal passaggio al termine “telefonino” a quello di “featured phone”, per arrivare a “smartphone” e “phablet”. Ecco qui i modelli che ci porteremo dietro, anche tra altri 44 anni.