Rocketman, Elton John sgargiante ma poco emozionante - Recensione
Biopic piacevole, si muove tra realismo e sogno senza conquistare definitivamente. Taron Egerton, però, ci sa fare
"Devi uccidere la persona che volevano che fossi per diventare quello che vuoi essere tu". Questo è il suggerimento che riceve il giovane Reggie Dwight prima ancora di diventare Elton John. Rocketman, il film di Dexter Fletcher dal 29 maggio al cinema, osserva il cantante britannico dalla sua infanzia fino al successo, passando per gli eccessi, le droghe, le dipendenze, i falsi amori, per calare il sipario sull'arrivo della stabilità: fuori dagli stupefacenti, abbracciato al suo fidanzato e poi marito degli ultimi vent'anni, David Furnish.
Nel mondo onirico di Elton John
La storia di Elton John (interpretato superbamente da Taron Egerton) è raccontata tra biopic e sogno, sulla sceneggiatura di Lee Hall. Un racconto biografico che si intreccia anche al mondo onirico del suo protagonista, un musical che però non è del tutto un musical.
Questa scelta estetica si sposa bene al carattere energico e al look eccentrico, sgargiante e fluo della sua rockstar, ma fa poca presa sull'emotività dello spettatore. Rocketman è un film piacevole, che riempie gli occhi di colore, le orecchie di note dirompenti, e ci avvicina alle svolte meno note della vita di Elton John. Però non riempie il cuore: lo stuzzica, senza travolgerlo.
È immediato e inevitabile il confronto con Bohemian Rhapsody, il grande successo di fine 2018 che ripercorre vita e carriera di Freddie Mercury. Bohemian Rhapsody, pur con le sue caratteristiche da film mainstreaming, vince ai punti.
I su e giù di Elton John
"La mia vita è stata piuttosto pazza. I picchi giù erano molto bassi, quelli su erano molto alti. Sfortunatamente, non c'era molto equilibrio nel mezzo": ha detto di sé Elton John.
Lo vediamo bambino (interpretato da Matthew Illesley, dal sorriso zuccheroso), con una madre complicata (brava Bryce Dallas Howard) e un padre che sempre lo rifiuta. Musicista super dotato già da piccolo, pianista eccezionale, non aveva nella scrittura dei testi il suo forte: da qui la storica collaborazione e amicizia senza tempo con il paroliere Bernie Taupin (Jamie Bell). Non era certo un Adone, aveva "le mani di un pugile nano", come gli disse il suo primo produttore, ma il suo talento e il vigore trascinante nelle interpretazioni hanno fatto tutto il resto.
Mentre la narrazione in Rocketman va avanti e indietro nel tempo, seguiamo Elton John lasciarsi alle spalle un'educazione castrante, da classe operaia, per librare la sua forza inarrestabile.
Travolto da una fama strabordante, ha avuto accanto per decenni come manager e come amante John Reid (Richard Madden), personaggio ambiguo poi accusato di truffe. Rocketman lo mostra come un villain, che avendo in mano il cuore di Elton possedeva anche il suo portafoglio.
"John Reid era molto importante nella vita di Elton", ha raccontao il suo compagno attuale, Furnish. "Quando ha incontrato John Reid, Elton era vergine. John è stato il primo uomo di cui si è innamorato e con cui ha avuto una relazione".
Super Taron Egerton
Taron Egerton, la giovane spia in abiti eleganti di Kingsman - Secret Service 1 e 2 (in cui tra l'altro compariva anche Elton John come interprete di se stess), regala una performance ricca di entusiasmo e umanità. Ed è proprio lui a cantare le canzoni di Elton: notevole (non è stato così per Rami Malek in Bohemian Rhapsody).
Alla prima visione di Rocketman, lo stesso Elton John ha detto: "Quando guardo il film, non vedo un attore vedo me, ed è una cosa straordinaria per un attore".
La colonna sonora di Rocketman
The Bitch is Back, classico di Elton John del 1974, è il suo primo brano a risuonare in Rocketman. È usato per l'apertura, un numero musicale che dà subito l'impronta di come si muoverà il racconto, tra realismo e sequenze oniriche.
Saturday Night's Alright for Fighting segue Elton John, bambino di dieci anni che suona il pianoforte, fino alla sua incarnazione da teenager, in una coreografia che ha coinvolto oltre 300 comparse, 50 ballerini, quattro telecamere, tre gru e 12 settimane di riprese, saltellando dagli anni '50 agli anni '60.
Poi c'è Your Song, canzone del 1970 memorabile per Taron Egerton, che ha scelto due volte come brano da suonare alla sua audizione per entrare alla Royal Academy of Dramatic Arts (la prima volta non fu preso).
"Non mi sono mai stancato di cantarla", ha detto John. "È la canzone più bella e romantica. Emoziona le persone. Ecco perché scrivi canzoni, per emozionare la gente".
Crocodile Rock è la canzone del trionfo al Troubadour, nella notte che l'ha reso un grande artista internazionale.
Tiny Dancer, una delle canzoni più amate di Elton John, accompagna la notte dopo il Troubadour, con John e Taupin che si ritrovarono invitati a una festa presso l'icona della musica, Mama Cass. Fu lì che Elton incontrò per la prima volta John Reid.
Honky Cat muove una breve sequenza girata a mo' di classico musical alla Singin' in the Rain, che illustra notorietà e ricchezza crescenti di John.
Bennie and the Jets è la canzone dei baccanali, mentre il jet privato scende nel paese delle meraviglie di New York.
Con Goodbye Yellow Brick Road, Taron si mette addosso un completo blu con scarpe color rubino, che il costumista Julian Day ha realizzato ispirandosi a Il mago di Oz.
Non può mancare ovviamente Rocket Man, che risuona all'inizio nel fondo di una piscina e finisce dentro in uno stadio.