Claudio Magris da Nobel? Ecco perché
È fra i più importanti scrittori internazionali, da anni tra i favoriti al più ambito riconoscimento letterario. In breve, ecco chi è Claudio Magris
Sorprese nel 2013 quando il suo nome comparve fra le tracce della prima prova dell'esame di maturità e sorprende oggi nella lista dei più papabili a ricevere il Premio Nobel per la letteratura 2017. Ma in realtà tutto ciò non è così strano: ecco chi è Claudio Magris, uno dei più importanti esponenti della letteratura italiana contemporanea.
LA VITA IN BREVE
Nato il 10 aprile 1939 a Trieste, Claudio Magris si laurea nel 1962 all'Università di Torino. La sua tesi, dal titolo Il mito asburgico nella letteratura austriaca moderna, viene pubblicata da Einaudi nel 1963, segnalandolo all'attenzione della critica più illustre nel panorama accademico italiano. Esperto germanista, di riconosciuta ampia cultura e apprezzata vastità intellettuale, Magris inizia presto una carriera di insegnamento universitario come professore di lingua e letteratura tedesca. Prima a Trieste, nel 1968, poi a Torino nel 1970 e, infine, di nuovo nella sua città natale (dal 1978 fino ai giorni nostri) dopo un breve periodo passato all'università di Friburgo.
Nel suo curriculum c'è anche la politica. Dal 1994 al 1996 ha assunto il ruolo di senatore, dopo essere stato eletto nel collegio di Trieste con una lista indipendente collegata alla coalizione fra Patto per l'Italia e Progressisti.
Sposato in seconde nozze con la scrittrice Jole Zanetti, Magris ha due figli, avuti dalla prima moglie scomparsa nel 1996, Marisa Madieri.
LE OPERE FONDAMENTALI
Sono innumerevoli i saggi che ha pubblicato e che vantano ancora grande attenzione in campo accademico e non solo. Fra i tanti citiamo, oltre a Il mito asburgico nella letteratura austriaca moderna, Lontano da dove. Joseph Roth e la tradizione ebraico-orientale (Einaudi, 1971), I luoghi del disincanto (Allegretti, 1987), La storia non è finita. Etica, politica, laicità (Garzanti, 2006) e il più recente Istantanee (La Nave di Teseo, 2016).
In narrativa la produzione, iniziata nel 1984 con Illazioni su una sciabola (Laterza), è più contenuta, ma è altrettanto difficile selezionare un'ideale lista di testi fondamentali. Di certo non può mancare Danubio, uscito nel 1986 per Garzanti, per molti il suo vero capolavoro, l'opera che gli assicura un posto fra i più importanti autori nostrani. Si tratta di un insieme di racconti che parlano di un viaggio lungo il celebre fiume, dalla sorgente fino al Mar Nero. Il viaggiatore è lo stesso Magris, che affronta ricordi, incontri e riflessioni sulla propria vita e sul complesso e affascinante mosaico della civiltà dell'Europa centrale.
Copertina di 'Danubio', di Claudio MagrisGarzanti
Necessaria la lettura anche di Microcosmi (Garzanti, 1997), raccolta di racconti con la quale si è aggiudicato il Premio Strega nel 1997. L'ultima sua uscita di narrativa risale al 2015, con Non luogo a procedere, sempre per Garzanti.
DOVE STA LA SUA GRANDEZZA?
Come già accennato, a Claudio Magris viene attribuita una statura intellettuale e culturale di rara grandezza. Con le sue opere di saggistica e l'insegnamento ha saputo dare una svolta molto importante nel campo degli studi sulla letteratura mitteleuropea, allargando lo sguardo alle influenze reciproche fra lingue e tradizioni diverse. Una prospettiva ampia e scevra da preconcetti con ogni probabilità proveniente dalle sue origini: Trieste, la città di confine multiculturale e ricca di contraddizioni, passaggio storico di innumerevoli correnti artistiche e culturali. Un'influenza che si può intercettare anche nei libri di narrativa, stilisticamente originali e delicati, nonostante la profondità dei temi e della ricerca intellettuale dell'autore. Nei suoi scritti appare spesso il viaggio, che è quello fisico da un luogo all'altro, ma anche interiore, attraverso riflessioni accurate e brillanti sul ruolo e l'identità dell'uomo nella realtà.
La sua carriera di intellettuale e letterato gli è valsa un lunghissimo palmares fra premi letterari e importanti riconoscimenti istituzionali, sia italiani che stranieri. E il Nobel potrebbe essere un'eccellente ciliegina sulla torta.