Il Conservatorio Santa Cecilia in Parlamento per la nona volta
In arrivo un'interrogazione presentata dal senatore Francesco Laforgia.
- Il Conservatorio Santa Cecilia in Parlamento per la nona volta
- La risposta del Consiglio accademico
- La replica di Panorama
- Le risposte dei docenti
- Un ex studente: «Piena solidarietà»
Ha suscitato molte reazioni l'intervista di Panorama a Dario Potenzano, lo studente del Conservatorio Santa Cecilia sospeso per aver criticato il direttore Roberto Giuliani. Anzitutto, il senatore Laforgia ha depositato oggi, 10 maggio, un'interrogazione parlamentare. Il sindacato degli studenti Sipa, Studenti insieme per l'arte, ha poi indetto per il 20 maggio alle ore 10 una manifestazione, autorizzata dalla Questura, «contro le ingiustizie nei confronti degli studenti e i provvedimenti disciplinari in solidarietà con Dario Potenzano». Infine numerosi docenti del Conservatorio hanno preso posizione sulla sospensione dello studente, chi a favore e chi contro.
«Questa interrogazione sarà in linea con le altre otto già presentate, compresa la mia» spiega a Panorama il senatore Laforgia. «Chiederò se la ministra è a conoscenza della situazione in cui si trova il Conservatorio Santa Cecilia. Il fatto di negare il diritto alla rappresentanza studentesca e, secondo quanto mi viene riferito, di usare metodi delatori non garantisce la giusta serenità, né fra i docenti né fra gli studenti. In sostanza, studenti e docenti mi hanno detto che c'è qualcuno che riferisce al direttore le parole pronunciate dagli studenti durante le assemblee studentesche e che, sulla base di tali informazioni, il direttore prende poi provvedimenti, compresi quelli più drastici come la sospensione».
Intanto, gli studenti preparano la loro manifestazione. «La recente sospensione dello studente Dario Potenzano, a seguito di un intervento in un'assemblea organizzata dal nostro sindacato in cui lo studente ha fatto critiche oggettive e legittime, ha certificato la fine della democrazia a Santa Cecilia» si legge nel volantino di convocazione. «Il mancato rinnovo della Consulta degli studenti (…), l'utilizzo sfrenato dei provvedimenti disciplinari nei confronti di chi si oppone, e la violenza nelle comunicazioni, rivelano la vera natura della gestione da parte del direttore. Tutto ciò con un'istituzione che cade a pezzi: corsi che non partono, disorganizzazione totale, ignoranza amministrativa da parte degli organi di governo».
In tutto questo, finora i 160 docenti avevano taciuto. Per cercare di capire quale fosse la loro posizione sulla sospensione (vedere sotto il provvedimento), Panorama ha mandato una domanda via mail ai 10 membri del Consiglio accademico e a una ventina di altri docenti, alcuni a favore del direttore e alcuni contro. «Le scrivo perché vorrei sapere che cosa pensa della sospensione dello studente Dario Potenzano» recitava la mail.
Il Consiglio accademico ha risposto con una nota che pubblichiamo qui sotto, in cui sostanzialmente difende l'operato di Roberto Giuliani: «Il Direttore, che rappresenta la nostra Istituzione, quale persona equilibrata e prudente che ha sempre dimostrato rispetto dei ruoli e delle diverse posizioni, se ha ritenuto di irrogare la sanzione in quella misura evidentemente ha avuto gli elementi per farlo». Un membro del Consiglio accademico, Franco Mirenzi, ha poi inoltrato la nota a tutti i docenti del Conservatorio chiedendo a chi era d'accordo di rispondere con un «condivido». A questa richiesta hanno aderito 21 docenti, ai quali Panorama non aveva inviato mail.
Dei 19 docenti a cui invece Panorama aveva scritto, hanno risposto in 11. Dieci a favore di Potenzano, uno contrario. Articolate le parole dei docenti. Amalia Mariano: «Sono sicura che si sarebbe potuto evitare». Luana Palladino: «Da docente, esprimo invece amarezza e incredulità su come si sia potuti arrivare a questo!». Giovanni Auletta: «Sento urgente il dovere, come didatta e musicista, di tutelare secondo le mie possibilità le studentesse e gli studenti». Gianluca Ruggeri: «Sono rimasto sbalordito che oggigiorno si possa adottare un provvedimento così severo». Enrica Di Paolo: «Rimane peraltro poco chiaro come queste opinioni dello studente, espresse in un'assemblea di studenti autoconvocatasi (...), siano venute in possesso del direttore».
Va poi sottolineato che lo spaccato delle firme non è assolutamente rappresentativo dell'opinione dei docenti del Conservatorio sulla sospensione di Potenzano. Motivo: non tutti hanno avuto la possibilità di esprimersi. Coloro che volevano schierarsi a fianco del Consiglio accademico, lo hanno potuto fare sino alle ore 12,45 del 10 maggio. Coloro che invece non hanno ritenuto di aderire alla richiesta del Consiglio accademico e non hanno ricevuto la domanda di Panorama, non hanno potuto in alcun modo rendere nota la propria opinione. E non sono pochi: 110 docenti su 160.
Nel frattempo, Laforgia sta preparando la sua interrogazione. Il senatore spiega come intende muoversi: «Contestualmente al deposito, vorrei sentire per le vie brevi la ministra per avvisarla dell'interrogazione e per capire che tipo di iniziative si possano assumere. Mi rendo conto che siamo sul filo del rasoio. Da una parte c'è il principio di autonomia scolastica che va rispettato, dall'altra siamo però di fronte a un caso con tre ispezioni ministeriali e nove interrogazioni parlamentari, su cui non si può far finta di nulla». E conclude: «Qualcosa la ministra deve fare».
5033_2021.04.21 Sanzione Potenzano.pdf
La risposta del Consiglio accademico
Nel rispondere alla Sua domanda: "che cosa pensa della vicenda della sospensione dello studente Dario Potenzano" Le facciamo innanzitutto presente che è il Direttore, come in ogni Istituzione formativa, ad avere la competenza nell'erogare sanzioni disciplinari agli studenti. Secondo quanto previsto dal nostro Regolamento https://www.conservatoriosantacecilia.it/wp-content/uploads/2017/09/2017.09.22.Regolamento-disciplinare-studenti-S.Cecilia-DEF.pdf , gli studenti sanzionati, hanno poi la possibilità di chiederne la revisione.
Il Direttore, che rappresenta la nostra Istituzione, quale persona equilibrata e prudente che ha sempre dimostrato rispetto dei ruoli e delle diverse posizioni, se ha ritenuto di irrogare la sanzione in quella misura evidentemente ha avuto gli elementi per farlo.
Ci permetta, ora, di sottoporle due domande:
1. Perché non ha riportato nell'articolo le frasi pronunciate dallo studente Potenzano?
2. Quando un Preside sospende un liceale, il suo giornale alza sempre tutto questo polverone?
3. In caso affermativo le sembra normale concedere una intervista allo studente sospeso senza prima interpellare/informare il Capo d'Istituto?
Anche avendo ricevuto la sua email di domenica, che richiedeva una risposta per il lunedì mattina, siamo qui a risponderLe, ma vorremmo pregarla, cortesemente, di rispondere alle nostre domande entro martedì mattina. Grazie mille.
I Consiglieri accademici
Prof. Albanese Franz |
Prof.ssa Chirico Teresa |
Prof. De Blasio Sandro |
Prof. Gabrieli Maurizio |
Prof. Mirenzi Franco Antonio |
Prof.ssa Naccari Angela |
Prof.ssa Pavarini Lea |
Prof. Sebastio Alessio |
Prof. Claudio Di Segni
Prof. Michelangelo Galeati
Si associano:
1. Simonetta Camilletti
2. Pietro Leveratto
3. Elisabetta Pacelli
4. Monica de Matteis
5. Roberto Antinolfi
6. Massimiliano Pitocco
7. Cinzia Gizzi
8. Maria Luisa D'Alessandro
9. Aniello Pinto
10. Alberto Galletti
11. Antonella Ceravolo
12. Marco Fiorini
13. Ida Iannuzzi
14. Stella Quadrini
15, Alberto Meoli
16. Bruno Re
17. Carla Conti
18. Antonio Caroccia
19. Alberto Pavoni
20. Cecilia Campa
21. Giovanni Maria Varisco
La replica di Panorama
- Non ho pubblicato le frasi che lo studente Dario Potenzano avrebbe pronunciato durante un'assemblea studentesca online perché non ne conoscevo la fonte. Lo avrei fatto solo dopo aver appurato con il direttore Roberto Giuliani la provenienza e il contesto in cui tali frasi erano state pronunciate. Ma il direttore Giuliani non mi ha voluto rilasciare un'intervista.
- Anzitutto mi stupisce che il comparto accademico venga paragonato ai licei e Dario Potenzano, docente di ruolo di scuola superiore di 37 anni, a un liceale. Comunque Ia sospensione dello studente, che ha peraltro indotto il senatore Francesco Laforgia a preparare la nona interrogazione parlamentare, è solo l'ultima di quella lunga serie di anomalie del Conservatorio Santa Cecilia che mi hanno spinto a occuparmi del caso.
- A prescindere dal fatto che i giornalisti hanno la libertà di intervistare chi (e quando) vogliono, in realtà io ho informato il direttore dell'intervista a Dario Potenzano prima che questa venisse pubblicata.
Le risposte dei docenti
1. Non so come si sia arrivati a questo punto, ma sono sicura che si sarebbe potuto evitare. Nella specifica situazione non mi risulta chiaro quale sia il fine del provvedimento. Il Conservatorio non è un agenzia educativa, i nostri iscritti sono già musicisti, l'approccio di tipo universitario fa sì che non si insegni la musica, ma si faccia musica, si produca musica e si ricerchi sulla musica. Il nostro compito è aiutare i musicisti del domani a camminare da soli affinché diventino realistici i loro progetti di vita nel complesso mondo del lavoro. Ritengo che essere a capo di una Istituzione AFAM voglia dire assumersi una grande responsabilità nella formazione di ragazzi e ragazze che un domani saranno chiamati a continuare una tradizione che tutto il mondo ci invidia, ma significa anche dare voce al singolo e a tutti gli studenti, che hanno e devono avere i loro spazi di partecipazione alla vita comunitaria attraverso la Consulta. Amalia Mariano
2. Gentile Dott.ssa Burba,
premesso che non ho tutti gli elementi per valutare perché non sono stata testimone della vicenda e non ho avuto modo di leggere nella sua interezza il testo della sanzione disciplinare, mi permetto comunque di esprimere qualche considerazione. Non mi pronuncio sulla legittimità della procedura con cui il Direttore ha acquisito gli elementi di accusa, perché questo spetterà al Garante della Privacy e al TAR, a cui Dario Potenzano ha dichiarato di voler ricorrere.
Da docente, esprimo invece amarezza e incredulità su come si sia potuti arrivare a questo! Tutti noi docenti dovremmo interrogarci sul senso profondo del nostro lavoro, sulle nostre responsabilità e su quelle dell'istituzione, sulle motivazioni che hanno condotto gli studenti a questo livello di esasperazione, fra le quali il mancato rinnovo della Consulta degli studenti con la conseguente esclusione degli studenti dagli organi istituzionali.
È di oggi la comunicazione mediante newsletter che sono in itinere altri quattro procedimenti disciplinari! Siamo dei docenti, dei formatori! In un momento così delicato dovremmo far quadrato intorno ai nostri studenti, sostenerli, incoraggiarli, tirare fuori il meglio da loro, invece di negargli di fatto l'accesso agli organi rappresentativi previsti dalla legge e sanzionarli senza pensare alle gravi ripercussioni sul loro percorso di studi, sul loro orizzonte esistenziale e sulla loro visione della giustizia!
Un'altra perplessità riguarda poi la motivazione ufficiale della sanzione: le parole di cui siamo a conoscenza che lo studente (o altri?) avrebbe (il condizionale è d'obbligo in attesa delle prove) pronunciato esprimono una critica circostanziata che individua delle precise responsabilità e non si configurano, a mio avviso, come un attacco generalizzato, lesivo dell'immagine del Conservatorio. Mi sarei aspettata una risposta sul merito delle critiche che mettesse tutti nelle condizione di giudicarne la fondatezza o meno, e non una sanzione nei confronti del criticante. Questo tipo di reazione potrebbe indurre qualcuno a pensarla con Paul Valéry: "Quando non si può attaccare il ragionamento, si attacca il ragionatore". Cordialmente Luana Palladino
3. Gentile dottoressa Burba,
lo studente de quo non può permettersi di infangare il Conservatorio di musica di Santa Cecilia, istituzione molto nota e rispettata nel mondo per la sua grande storia e per l'altissimo livello dell'offerta formativa proposta.
Non a caso annovera 1300 studenti provenienti da tutto il mondo. Ovviamente nessuno nega a chicchessia il diritto di critica, o il diritto-dovere di rivolgersi alle autorità competenti, anche giudiziarie, in caso intraveda ipotesi di reati perseguibili penalmente. Ma diffamare, denigrare e gettare discredito, non può essere tollerato.
A mio avviso pertanto il provvedimento disciplinare adottato è il minimo che il direttore possa, anzi debba, porre in essere. A tutela dell'immagine e del prestigio dell'istituzione che si pregia di dirigere. Con i migliori saluti Franz Albanese
4. Gentile Dott.ssa Burba,
credo che gli studenti del Conservatorio - come tutti i cittadini del resto - abbiano il diritto costituzionale di esprimere le proprie opinioni e di commentare fatti specifici, fatti alcuni peraltro accertati dalla magistratura e oggetto di dibattito persino in Parlamento. Non penso pertanto che le opinioni possano costituire motivo di procedimento disciplinare. Criticare un disservizio o manifestare dissenso non significa offendere l'Istituzione. Se poi l'acquisizione delle presunte affermazioni degli studenti da parte del Direttore Giuliani sia legittima o meno, lo deciderà il Garante dei dati personali, cui a quanto pare lo studente si è rivolto. Vorrei aggiungere che nella mia esperienza di docente ho sempre riscontrato negli studenti del Conservatorio Santa Cecilia di Roma comportamenti rispettosi, serietà e grande impegno. Un cordiale saluto, Antonietta Cerocchi
5. Personalmente ritengo che gli studenti abbiano il diritto di discutere all'interno delle loro riunioni di disservizi e malfunzionamenti, e di individuare le responsabilità. Penso quindi che il provvedimento nei confronti dello studente Dario Potenzano sia lesivo di questo diritto fondamentale, e sia quindi profondamente ingiusto, avendo peraltro come diretta conseguenza quella di intimidire altri dal manifestare il proprio dissenso nei confronti della direzione. Mi chiedo inoltre cosa danneggi maggiormente l'immagine del Conservatorio: uno o più studenti che esprimano il loro disagio (anche mediante linguaggio inappropriato, dettato da sentimenti di frustrazione e rabbia), o una direzione che si serva di frammenti di conversazioni per comminare pesanti sanzioni agli studenti, senza peritarsi di spiegare come e con quali mezzi ne sia venuta a conoscenza. Marina Vicari
6. Mi domando se l'immagine esterna del nostro glorioso e valente Conservatorio venga più lesa dalle critiche di un ragazzo, quali che siano, in una riunione di studenti, o piuttosto dal sapere che nella stessa c'è qualcuno che, non autorizzato, registra gli interventi per riportarne successivamente il contenuto al direttore che ne fa poi oggetto di sanzione. Luca Sanzò
7. Gentile Dottoressa Burba,
rispondo volentieri alla sua domanda - e sarei lieto se rispondessero tutti i docenti - perché sento urgente il dovere, come didatta e musicista, di tutelare secondo le mie possibilità le Studentesse e gli Studenti, con i quali condivido una breve parte di un percorso di vita didattico-artistica.
La situazione nella nostra Istituzione è piuttosto complessa e può essere oggetto di numerose critiche. Il diritto di critica è da ritenersi assolutamente legittimo visto che siamo in un regime democratico e contribuisce al miglioramento della vita di tutti; ma desidero focalizzarmi sulla Sua domanda per non uscire dai confini di ciò che mi chiede.
Il mio pensiero rispetto alla sospensione dello studente pone alcune questioni aperte:
1. Perché le Studentesse e gli Studenti non hanno ancora una Consulta? Mi fa piacere che il Direttore risponda a questa domanda, tuttavia trovo il suo intervento ancora lacunoso - 'problematiche gestionali non di competenza del Direttore, scadenze istituzionali, difficoltà connesse alla pandemia' cito la risposta del M° Giuliani al Suo giornale - e spero nell'interesse di tutti che arrivi un chiarimento più luminoso. Ricordo che in ogni Istituzione una rappresentanza studentesca è necessaria come tutti gli altri organi di governo.
2. Qual è il problema se il corpo studentesco decide di costituire un proprio contenitore con il forte desiderio di rendere agevole uno scambio opinioni e programmi? Il Direttore in diverse newsletter a noi docenti ha più volte stigmatizzato l'esistenza del SIPA (Studenti Insieme Per l'Arte), perché?
3. Il Direttore ha comminato una sanzione in ragione di 'propalazioni ritenute gravemente lesive della dignità e dell'immagine del Conservatorio Santa Cecilia, dei suoi Professori e dei suoi Organi di gestione' - cito ancora il M° Giuliani - ma credo che egli debba chiarire, nella trasparenza del suo operato, com'è venuto a conoscenza di un'azione così grave. Quale nefandezza ha rivelato il Prof. Potenzano? In una riunione tra Studentesse e Studenti non è lecito far critiche?
4. Mi chiedo ancora: il Direttore può da solo comminare una sanzione, senza che questa venga discussa in altri organi di governo?
Sono certo che al più presto sarà fatta luce su questa penosa vicenda e su diverse altre che attanagliano il nostro Conservatorio. Nel ringraziarLa per l'attenzione Le porgo cordiali saluti
Giovanni Auletta
8. Ritengo che l'esercizio del potere utilizzato per reprimere la libertà di manifestazione del pensiero, posto che questa non degeneri in affermazioni realmente lesive della dignità della persona, sia stato rimosso nei paesi democratici con la fine delle dittature. Particolarmente grave se questa censura viene applicata in un contesto quale quello di un'assemblea studentesca, i cui contenuti non sono di norma condivisi con la direzione e che dovrebbe permettere agli studenti di esprimersi liberamente proprio sulle criticità e su ciò che dovrebbe essere oggetto di miglioramento. Vorrei inoltre aggiungere che il conservatorio esiste perché esistono gli studenti e il loro sacrosanto diritto allo studio è un valore primario da tutelare a ogni costo. Maria Chiara Pavone
7. Gentile Elisabetta Burba,
se i termini della sospensione rispondono alla protesta per disservizi, direi che la scelta è estrema e discutibile.
Cordiali saluti Paola Tardiola
9. Gentile Dr.ssa Burba,
sono rimasto sbalordito che oggigiorno si possa adottare un provvedimento così severo nei confronti di uno studente che ha contestato in un'assemblea di SOLI studenti l'operato del Direttore. Mi è venuto da ripensare a quando da studente universitario degli anni '70 la contestazione a cui partecipavo aveva toni ben più accesi di oggi e mai il rettore dell'epoca intraprese iniziative di questo genere nonostante la situazionefosse molto più problematica e "calda" di quella odierna. Nessuna violenza è stata manifestata da Dario Potenzano ma solo una critica decisa. La sua e, come intuisco quella di molti altri, credo sia soltanto la necessità come studente di conservatorio, di pretendere una scuola migliore, una scuola che appaghi le loro aspettative e li aiuti a realizzare i propri sogni in un momento storico dove tentare questo tipo di realizzazione professionale è sempre più difficile.
Gli studenti vanno ascoltati, non puniti. Come docenti dobbiamo ancora imparare ad ascoltarli e a confrontarci con loro solo così possiamo aiutarli a realizzare i loro progetti. Come docente ho sempre preferito studenti dotati di una coscienza critica su tutti i versanti perché mi stimolano a migliorare il mio operato come didatta e come uomo. Gianluca Ruggeri
10. Gentile dottoressa,
il provvedimento di sospensione dello studente Dario Potenzano mi sembra un'inutile dimostrazione di forza.
Non ravvedo infatti gli elementi per un provvedimento così severo, atto a mio avviso, solo a punite una voce di dissenso.
Rimane peraltro poco chiaro come queste opinioni dello studente, espresse in un'assemblea di studenti autoconvocatasi in mancanza del loro organo di rappresentanza, siano venute in possesso del direttore.
La ringrazio del suo interessamento
Buona serata
Enrica Di Paolo
11. Buonasera,
Se i termini sono quelli descritti nel Suo articolo, ritengo incomprensibile il provvedimento. Inserito nel contesto complesso e compromesso del Conservatorio lo ritengo autolesionista da parte di chi lo ha adottato.
Paolo Teodori
Un ex studente: «Piena solidarietà»
"Chiunque voglia sinceramente la verità è sempre spaventosamente forte"
Fëdor Dostoevskij
Il mio rapporto con il Conservatorio Santa Cecilia è iniziato più di 10 anni fa: da allora, devo confessare che ha sempre giocato un ruolo importante per la mia formazione, nonostante le difficoltà (di varia natura) che ho talvolta incontrato durante il mio percorso. Molti studenti che hanno a che fare con questo Conservatorio vi sono affezionati tanto quanto me, si sentono parte di un'istituzione storica: le battaglie che portano incessantemente avanti lo dimostrano inequivocabilmente.
In questo contesto, alla luce dei recenti eventi, troppo spesso a mio avviso si confonde il desiderio di verità con la volontà di ledere un'immagine. Se numerosi studenti dell'istituzione romana si trovano a disagio ed esprimono il loro malcontento in forme diverse e appassionate, stanno forse ledendo l'immagine del proprio Conservatorio? Se gli studenti avvertono di non essere rappresentati adeguatamente, se non riescono a comunicare con la Direzione, se si sentono abbandonati ed alzano di conseguenza i toni, se contattano organi superiori, stanno offendendo qualcuno, o stanno forse dando legittimamente voce alla loro insoddisfazione?
Nonostante sia ormai un ex-allievo, continuo a sentirmi vicino alla causa dei miei colleghi musicisti. Quando ero iscritto al Santa Cecilia, insieme ad un folto gruppo di altri studenti, abbiamo portato avanti battaglie simili a quelle che ancor oggi riguardano la principale istituzione musicale di Roma: eravamo un nucleo affiatato, compatto, pieno di energia, pronto a tutto pur di far valere le nostre ragioni. Ci muoveva il desiderio di migliorare le cose, di essere presi in considerazione come soggetti attivi, interessati in prima persona: non eravamo burattini di nessuno. Gli studenti hanno una loro dignità, che non può essere calpestata; gli studenti hanno una loro voce, che non può essere messa a tacere.
Piena solidarietà, dunque, a tutti coloro che sentono il bisogno urgente di dire le cose come stanno, di combattere per un giusto ideale. In Conservatorio non si impara solo a suonare, ma anche ad ascoltare: e chi non vuole ascoltare una voce così profonda e sincera come quella dei propri studenti dimostra di non aver adeguata sensibilità.
Giordano De Nisi
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