Cosa succede quando i robot entrano nel mercato della prostituzione
Il Texas potrebbe fare da apripista, ma c’è chi teme gli effetti dello sviluppo tecnologico
Una fra le peculiarità meno note di Houston è il fatto di essere un centro per il commercio del sesso. Poche settimane fa, il governatore dello stato si è lamentato del fatto che la città avesse più case chiuse che caffetterie e, come sottolinea ironicamente il Guardian, la città ha molte caffetterie. A quanto pare, però, manca ancora uno spazio con prostitute robot, ma è un lacuna che la società canadese Kinky S Dolls ha intenzione di colmare.
Bambole sempre più realistiche
Il prodotto dell'azienda sono bambole a grandezza naturale dall'aspetto realistico con funzioni di base di intelligenza artificiale che, volendo, si possono provare personalmente in un magazzino a Toronto. Al momento, l’azienda offre nove bambole giovani e dalla pelle chiara, con una price tag che parte da 3.500 dollari. Le bambole hanno una voce e un corpo riscaldato. Gli sviluppi nell'animatronica e nell'intelligenza artificiale, inoltre, rendono i "sexbots" sempre più realistici e questo fa sì che anche la sfera dei giocattoli sessuali connessi a internet è destinata a evolvere.
C’è chi dice no
Adesso, l'azienda punta a Houston come primo mercato per l'espansione negli Stati Uniti, ma sta incontrando la resistenza di Elijah Rising, un gruppo contro la pornografia e il traffico sessuale. Anche il sindaco della città ha dato mandato ai servizi legali e sanitari del suo ufficio di esaminare la proposta. Non sembrano, però, esserci leggi locali, statali o federali che vietino specificamente i "bordelli robotici", ma Elijah Rising spera che la pressione morale costringa i canadesi a ripensare il loro progretto. La petizione contro l’arrivo dei robot sul mercato ha raccolto in pochi giorni migliaia di firme.
Una forma di pornografia 3D
La preoccupazione è che bambole sessuali realistiche aumenteranno la domanda di prostituzione umana e incoraggeranno gli uomini a praticare fantasie violente. La no-profit si è consultata con Kathleen Richardson, professore di etica e cultura dei robot e intelligenza artificiale presso la De Montfort University di Leicester, nel Regno Unito e autrice di una campagna contro i robot sessuali. Secondo l'esperta, le bambole del sesso sono solo una nuova nicchia nel mercato. Al giorno d'oggi sono nascoste al pubblico, ma non c'è nulla che impedisca agli acquirenti di portare con sè la loro bambola in qualsiasi spazio pubblico. Secondo Richardson, le bambole dovrebbero essere considerate come una forma di pornografia 3D. "Ci sono anche questioni su ciò che accade nel normalizzare una cultura in cui le donne diventano visibilmente e apertamente intercambiabili con le bambole", ha dichiarato.
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