È Eleonora Abbagnato l'ultimo obiettivo di Massimo Gatti
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È Eleonora Abbagnato l'ultimo obiettivo di Massimo Gatti

Finanziere eclettico, fotografo per passione, inaugura a Milano la sua quinta mostra personale

Oggi al ristorante arriva in stivaletti da moto neri, pantaloni stretti stretti, giacca di pelle, pizzetto. "Il gessato ormai lo tengo solo per i cda" spiega. Massimo Gatti, 58 anni (l’età massima che si riesce a fare dichiarare), cittadino svizzero residente a Londra, tecnicamente finanziere, "ovvero esperto nel comprare e rivendere società al momento giusto", è molto orgoglioso di sentirsi un artista, visto che alla fotografia dedica almeno il 70 per cento del suo tempo e che qualcosa inizia pure a rendere: un suo scatto è appena stato venduto a New York per 22 mila dollari. Quello che era iniziato come un gioco (non subito preso sul serio dai suoi tanti e famosi amici), insomma, è diventato un mestiere "con cui riesco ad andare in pari". Ultimo traguardo della maturazione artistica, la mostra Étoile, Eleonora Abbagnato fotografata da Massimo Gatti. A Milano, dall’11 dicembre al 15 gennaio, 25 scatti della ballerina siciliana, su e giù dal palcoscenico, durante due anni e mezzo di spettacoli. A seguire, la pubblicazione, con la Skira, del catalogo, in cui Giuseppe Tornatore, che firma la prefazione, scrive che "per un particolare aspetto io e Gatti ci assomigliamo, avendo scelto entrambi di osservare e raccontare la realtà che ci circonda attraverso un obiettivo".

E la realtà che circonda Gatti è parecchio caleidoscopica. Dopo avere raccontato "del temperamento grintoso e della professionalità" dell’étoile, racconta che le sue foto preferite sono quelle di "intimo e di moda, perché qualche volta mi portavo il lavoro a casa"; fa sapere del suo prossimo progetto imprenditoriale, "aprire a Milano quel prestigioso club internazionale" di cui non vuole ancora che si faccia il nome. Anticipa il prossimo libro fotografico, I don’t flight commercial, con ritratti a personaggi famosi: dai Beckham ("Lei è insopportabile, lui un signore") ad Al Pacino. E anche qui tira fuori un aneddoto: "La prima domanda che mi ha fatto l’attore appena l’ho conosciuto è stata: 'Massimo, do you get Viagra?'". La risposta, quella sì, lasciamo che la tenga per sé.

L.S.

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