
Francesco Barbieri – Tecnocracy, tecnica mista su materiale di recupero, 2016

Francesco Barbieri – Landscape n.46, tecnica mista su tela, 2014

Francesco Barbieri – Radical, tecnica mista su materiale di recupero, 2016

Francesco Barbieri – Landscape n.41 tecnica mista su tela, 70x100cm, 2014

Francesco Barbieri – Future is bright, tecnica mista su tela, 70×100 cm, 2017

Francesco Barbieri – Collapsing society, tecnica mista su tela, 80×80 cm, 2017

Francesco Barbieri – Hauptbahnhof, tecnica mista su tela, 80×80 cm, 2017

Francesco Barbieri – Conflict, tecnica mista su tela, 80×80 cm, 2017

Francesco Barbieri – Famous tunnel spot, tecnica mista su carta artigianale, diametro 35 cm circa
La mostra “Francesco Barbieri. La città industriale immaginata” rappresenta il momento conclusivo del progetto Cantieri d’arte, che, arrivato quest’anno alla XV edizione, vuole offrire ai ragazzi del liceo la possibilità di sperimentare la pratica artistica attraverso il contatto diretto con artisti affermati a livello nazionale e internazionale.
E quest’anno, Francesco Barbieri ha voluto guidare gli studenti cercando di trasmettere loro la sua capacità di vedere il fascino e – soprattutto – di sentire la storia, (passata, presente e futura) degli edifici industriali presenti in città, traducendo tutto ciò in immagini e paesaggi mentali
LEGGI ANCHE: La fotografia industriale al Mast di Bologna
Le date
La mostra apre il 10 giugno fino all’8 luglio 2017. Si può visitare dal martedì al venerdì 10.00 – 18.00, il sabato (10.00 – 13.00 e 14.00 – 18.00) e la seconda e la quarta domenica del mese dalle 10.00 alle 18.00. Chiusura il lunedì.
Dove
Ad aprire le porte per la mostra di Barbieri è il Museo Piaggio, in Viale Rinaldo Piaggio 7 a Pontedera
Perchè è interessante
Pontedera, realtà urbana che ha interpretato la crescita economica e sociale del ‘900 e che vede una profonda trasformazione e riqualificazione degli spazi industriali, si presta perfettamente all’espressione artistica di Francesco Barbieri e al suo amore per gli ambienti fortemente antropizzati.
Sono, infatti, i paesaggi industriali e urbani, i tunnel, le infrastrutture e le aree ferroviarie alcuni dei temi che entrano a far parte dell’immaginario di questo affermato artista pisano, che li cattura in tratti rapidi e sfuggenti, con passaggi cromatici di grande impatto, per rappresentare – come in un’ istantanea – la frenesia della vita contemporanea e l’ alienazione della figura umana.