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Plessi Museum, l’arte al Passo del Brennero

Plessi Museum, l’arte al Passo del Brennero

Inaugura il 21 giugno la prima area di sosta autostradale in forma di museo. Dedicato a Fabrizio Plessi

C’è un’autostrada a regola d’arte. È il Passo del Brennero, che dal 21 giugno ospita il Plessi Museum, spazio permanente dedicato alle opere di Fabrizio Plessi. Si tratta del primo museo concepito in un contesto simile: «La sfida che il nostro tempo ci impone», spiega Paolo Duiella, amministratore delegato dell’Autostrada del Brennero Spa, «Non è solo di natura tecnologica o efficientista. Occorre lavorare molto sull’aspetto culturale  perché il mondo che stiamo attraversando necessita di gesti coraggiosi e proiettati nel futuro. Lo spazio museale al Passo del Brennero s’inserisce in questa filosofia: rendere la sosta autostradale un’occasione per una fondamentale esperienza culturale ed estetica». A 360 gradi, perché l’edificio, progettato da Carlo Costa, è una teca in cristallo, che fa dialogare l’interno con l’esterno, in una rivisitazione dell’ex dogana tra Austria e Italia.

Due mondi che si incontrano, quello latino e quello germanico, nella simbologia del luogo, ma anche nella scelta delle opere esposte. L’installazione principale era stata realizzata dall’artista per l’Expo di Hannover nel 2000 e celebra l’Euregio, il progetto comune di collaborazione transfrontaliera delle regioni che componevano il Tirolo storico, Trento, Bolzano e Innsbruk, in un paesaggio montano artificiale da vivere tecnologicamente dall’interno. Fil rouge dell’esposizione è però l’acqua: «è un elemento cangiante, antico, ancestrale, primordiale», spiega l’artista, «Che forma un binomio perfetto con il video: sono entrambi cangianti, fluidi, instabili». Tanti i suoi lavori che richiamano questa coppia, forse il più celebre è Mari Verticali esposto alla Biennale di Venezia del 2011, in cui un video riproduceva lo scorrere del liquido all’interno di una barca. Simbolo anche di unione e separazione tra mondi diversi e tra passato e futuro: «Continuerà a scorrere per l’eternità, luminescente e viva, capace di rapirci e stupirci come l’acqua seicentesca delle fontane romane. Dunque il miracolo dell’arte si continua a ripetere come un instancabile replay della storia», commenta Plessi.

Il Plessi Museum ospita anche un centro congressi e un punto ristoro, pensati per dare una nuova destinazione agli spazi pre esistenti della vecchia dogana. All’insegna della valorizzazione culturale del territorio

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