Vans e Van Gogh, l'arte pop che piace ai Millennials. E non solo
Come e perché uno dei brand più amati dai giovani ha unito la sua collezione alle opere di uno dei più grandi pittori dell'Ottocento
Chi l’avrebbe mai detto che Van Gogh sarebbe diventato talmente pop da finire su scarpe, zaini e t-shirt. L’arte si avvicina agli adolescenti, strizza l’occhio ai primi Millennials anni ‘80, piace anche ai "giovani dentro" unendosi in modo insolito allo streetwear grazie all’incontro tra Vans, brand di culto tra i ragazzi, e uno dei più grandi artisti dell'Ottocento. Van Gogh, appunto.
Sarà per la bellezza intramontabile delle sue opere, sarà per la vita travagliata che lo contraddistingue, ma Van Gogh ancora oggi, generazione dopo generazione, conquista, stupisce e continua a far parlare di sé.
Da qui l’idea di mettere insieme un marchio come Vans alle opere di uno dei musei più visitati d’Europa (anche dagli under) come il Van Gogh Museum di Amsterdam.
Così alcune delle opere più celebri del pittore olandese, da Girasoli al famoso Autoritratto, dal Teschio passando per il Ramo di mandorlo in fiore entrano a far parte del guardaroba di tanti con magliette, felpe, zaini, capispalla e sneakers. Lo scopo? Puntare a portare l’arte fuori dai musei, per strada, e a viverla tutti i giorni come una seconda pelle, facendola propria e indossandola. A qualsiasi età.
Ovvio che qualche integralista storcerà il naso per l'idea azzardata, ma ai più l'iniziativa non dispiacerà sapendo che, a partire dal 3 agosto, il museo di Amsterdam devolverà parte degli incassi delle vendite effettuate, negli shop e multimarca Vans, sul sito vangoghmuseumshop.com e nel negozio del Van Gogh Museum di Amsterdam, alla tutela del patrimonio e della collezione d’arte di Vincent Van Gogh garantendo in questo modo la massima accessibilità al maggior numero di persone.