Doris Lessing e la sua Africa
Tre romanzi, tre epoche e uno sguardo unico per ricordare la scrittrice premio Nobel e la terra in cui è cresciuta
Sin dal primo romanzo è stato chiaro che alla letteratura si sarebbe affacciato un nuovo grande nome. Era quello di Doris Lessing, che esordiva con L'Erba Canta. Cantava dell'Africa, di quella terra che allora si chiamava Rhodesia, popolata di ricchi, latifondisti bianchi britannici, che avevano gli indigeni al loro servizio. La storia affondava nella sua esperienza vissuta, di giovane ragazza nata in Iran da genitori inglesi e presto trasferitasi nell'attuale Zimbabwe, dove vivrà sino al 1949. Ma il suo sguardo è quello libero di chi sogna una vita diversa dallo sfruttatore bianco, di una donna che si vorrebbe slegata dai rituali imposti dalla socità in cui vive (matrimonio incluso), su uno scenario descritto tanto precisamente da essere percepito fisicamente - almeno per quel clima così asfissiante - anche dal lettore.
Ma per parlare di Africa non basta certo un libro. La sua visione su quel mondo viene rimessa a fuoco in un altro lavoro, Racconti Africani, uscito nel 1964, proprio alla vigilia della dichiarazione unilaterale di indipendenza della classe dirigente rhodesiana, che aprì un conflitto sanguinoso, fra un governo che aveva decretato l’apartheid e insorti neri di due movimenti nazionalisti di ispirazione marxista. Nei suoi 11 racconti viene fotografata la situazione antecedente gli scontri, esplosiva quanto assurda nella sua divisione tra la vita dei coloni nelle fattorie (tradimenti e distrazioni incluse) e quella esistenza buia dei neri disprezzati e senza diritti. Il tocco poetico non manca mai, come in Storia di due cani, in cui protagonista è la natura selvaggia, vista con gli occhi di una ragazzina.
Quasi trentanni dopo tornerà a pensare al continente che l'ha cresciuta, con Sorriso africano: quattro visite nello Zimbabwe. Siamo nel 1992 e lo Zimbabwe ha un volto nuovo, liberato dopo una sanguinosa guerra civile dal governo bianco razzista che regnava in precedenza. In questo libro della memoria, Lessing racconta l'evoluzione del paese in quattro visite diverse, nell'arco di dieci anni, tra il 1982 e il 1992. Con il paese, cambia anche l'autrice, che all'inizio ha quasi nostalgia di un'epoca d'oro - ma solo per i bianchi - di quella terra così bella: il governo africano viene accusato di incapacità, inesperienza e corruzione, a discapito di un'agricoltura produttiva e fiorente. Ma poi, negli anni, le cose si assestano. E Doris Lessing racconta una terra in cui bianchi e neri riescono a convivere, ci sono nuove abitudini e insorgono nuove problematiche. Un libro decisivo per conoscere il Sud Africa, narrato con la passione di chi ama quel territorio e lo conosce come la propria giovinezza.
Così l'Africa arriva in Europa, con romanzi perfetti e capaci di raccontare il bush e il caldo invadente della Rhodesia - Zimbabwe quasi completamente sconosciuta ai bianchi del Nord del mondo. Tre libri da leggere e rileggere, per ricordare Doris Lessing.