Impauriti e inerti: 3 libri si chiedono dove sono finiti gli uomini
Perché le donne sono rimaste sole e i loro partner sono sempre più smarriti? Tre volumi da poco in libreria provano a dare risposte a una tendenza ormai sempre più dilagante
“Non ci sono più gli uomini di una volta”. Il leitmotiv circola da un po’ di tempo tra le femministe contemporanee. Segnala il rapido e paradossale rovesciamento di posizione tra maschi e femmine, è vero, ma probabilmente non sta a indicare solo questo. Fotografa infatti una realtà più complessa e meno comprensibile, nella quale gli uomini impauriti e inerti sono sempre di più - specie nella fascia dei trenta/quarantenni - “non parlano, non chiamano, sembrano chiusi, rassegnati, stanchi prima ancora di aver iniziato a fare qualsiasi cosa”.
Il fenomeno non è nuovissimo. Da circa un decennio la sociologia e l’opinione pubblica più attenta si sono fatti carico di osservarne i contorni e di definirne le dinamiche. La narrativa, da par suo, ne ha già avvertito l’eco suggestiva e remunerativa (il successo delle tre Sfumature è l’esempio più lampante). Adesso, a quella significativa pubblicistica, si è aggiunto un libro da poco pubblicato da Chiarelettere e scritto da Simone Perotti.
Si intitola Dove sono gli uomini? e, quasi a rimarcare la natura curiosa e per niente assertiva del volume, ha un sommario con un’altra interrogativa: “Perché le donne sono rimaste sole?”.
Non ha nulla di accademico e non ha neppure un taglio di inchiesta vecchio-stampo. Piuttosto, Perotti indaga con la curiosità comune di tutti noi una tendenza senza dare mai la sensazione di sbrodolare, e evitando di arrivare a conclusioni spicce.
Dalla sociologia agli editoriali, dalle fiction alle testimonianze dirette, Dove sono gli uomini? si pone diverse domande e prova a dare risposte senza alcuna pretesa di superiorità intellettuale e morale. E finisce col tracciare un buono schema sia nel contenuto che nel metodo. Un libro divulgativo, si potrebbe dire, ma nel senso più onesto del termine, che regala spunti e provocazioni di notevole interesse.
Affronta temi paralleli eppure affini l’antologia da poco pubblicata dal Mulino per le cure di Patrizia Velotti. Legami che fanno soffrire si interroga su molti dei comportamenti violenti messi in atto dagli adulti e spesso agiti nelle relazioni di coppia. Taglio accademico, profondità concettuale e anche in questo caso spunti - non sempre alla portata di tutti - utili alla nostra quotidianità.
Il Trattato di culinaria per donne tristi di Héctor Abad Faciolince (Sellerio) solca invece lidi decisamente più lievi. Più che un manuale, si tratta di un ricettario sui generis, dove il vero nutrimento non sta tanto nelle ricette, quanto nelle pillole di saggezza che l’autore prova a inoculare tra un consiglio gastronomico e l’altro. “Io non vorrei essere niente di diverso da questo, un buono speziale, un farmacista, il padrone delle ricette per profumare la tua fantasia", scrive Faciolince e, per quanto ambizioso come intento, possiamo dire che in gran parte ci riesce.
Libri:
Simone Perotti, Dove sono gli uomini?, Chiarelettere
Patrizia Velotti (a cura di), Legami che fanno soffrire, Il Mulino
Héctor Abad Faciolince, Trattato di culinaria per donne tristi , Sellerio