I libri più belli del 2013: i 10 migliori romanzi italiani
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I libri più belli del 2013: i 10 migliori romanzi italiani

La nostra lista dei libri di narrativa italiana 2013: se non ti piace, fa' pure la tua nei commenti

Ammettiamolo: non è stato facile scegliere i migliori romanzi usciti nel 2013. Tanto più che per sua regola, la nostra lista include solo libri pubblicati nell'intervallo solare fra gennaio e dicembre, e non un giorno in più. Per cui nell'elenco non troverete libri premiati quest’anno come il vincitore dell’ultimo Strega (Walter Siti, Resistere non serve a niente, Rizzoli) o quello del Super Campiello (il povero Ugo Riccarelli con L’amore graffia il mondo, Mondadori): entrambi questi romanzi, infatti, erano già usciti in libreria nel 2012. E quindi ecco i migliori dieci. Almeno, i migliori dieci secondo noi.

  

Adelchi Battista - L’estate degli inganni (Guanda)
"L'estate degli inganni" è quella del 1943. Si comincia con deposizione di Mussolini (25 luglio). Si chiude con l'armistizio dell'8 settembre, seguito tre giorni dopo dalla fuga del Duce, evaso dalla prigione sul Gran Sasso grazie ai paracadutisti della Fallschirmjäger. Dalle vicende di quei mesi Battista ricava un romanzo che è anche un'avvincente lezione di storia. 

 

Massimo Maugeri - Trinacria Park (e/o)
Il Trinacria Park è lo spettacolare parco tematico costruito su un'isola al largo della vera Trinacria. Una specie di Disneyland culturale, un progetto hollywoodiano per riprodurre la Sicilia e la sua storia, dalla Magna Grecia a Portella della Ginestra, a uso e consumo del turismo. C'è persino un Etna attivo, in miniatura. Ma proprio nei giorni dell'inaugurazione il parco viene travolto da una misteriosa epidemia mortale… Sembra un thriller alla Crichton? E invece no, tutt'altro. Questo è casomai un originalissimo romanzo dedicato all'isola di Sciascia, il luogo in cui "nulla è come appare".

 

Martino Gozzi - Mille volte mi ha portato sulle spalle (Feltrinelli)
L'amore tedesco e colto fra il filosofo Martin Heidegger e la scrittrice Hanna Arendt deve diventare un film. A scriverlo è chiamato, per vocazione, un figlio oramai orfano del secolo scorso. Ma il protagonista è nel frattempo incaricato dal nonno quasi centenario di un'altra missione: ritrovare le tracce di un'amicizia svanita nel nulla dopo l’ultima guerra mondiale. Due ricerche, due viaggi nelle pieghe della memoria, intrecciate da Gozzi con imprevedibile bravura.

 

Giuliano Pasini - Io sono lo straniero  (Mondadori)
Vicenda calata nelle tenebre del profondo Nord Est, sulle colline del Trevisano. L'irrequieto commissario Serra si vede costretto, suo malgrado e malvolentieri, a indagare su un caso nuovo, la sparizione di una ragazza. Ma dall'indagine riaffiora un passato che tutti vorremmo aver dimenticato. Giuliani Pasini è una bella promessa della narrativa poliziesca italiana, un emiliano che non ha nulla da invidiare ai paludati colleghi americani. Scopritelo, prima che diventi troppo famoso.

 

 

Maria Attanasio - Il condominio di via della Notte  (Sellerio)
Siamo a Nordia, cittadina inesistente del nostro Settentrione, sorvegliata dagli ultimi ritrovati della tecnologia in materia di sicurezza (e di sistematica violazione della vita privata). Un inquietante e ironico 1984 orwelliano, ricollocato nella claustrofobia dell'Italia futura. La stile della scrittrice è talmente disinvolto da sembrare opera di un debuttante dalle belle speranze. Invece Maria Attanasio è una poetessa di 70 anni. Chapeau.

 

Valerio Magrelli - Geologia di un padre (Einaudi)
Il padre anziano si tramuta in figlio, suo figlio è invece lo scrittore, cui tocca diventarne a sua volta padre. Proprio come un geologo, l’autore scava nel vissuto del genitore, seguendo la pista degli appunti presi in dieci anni, nei giorni del declinare e della malattia. Romanzo più che mai sofferto ma di ottima fattura, reso più consolante dalla prosa quasi sfumata in poesia, genere di cui Magrelli è maestro.

 

Nicola Lecca - La piramide del caffè  (Mondadori)
La piramide del caffè è la rassicurante gerarchia edificata dal management di una multinazionale di caffetterie con base a Londra, capitale emblema della modernità occidentale. Che da questo romanzo, però, esce a pezzi. Ma il libro riserva ben altre emozioni. Lecca aveva già avuto modo di sorprenderci diversi anni fa con Hotel Borg (Mondadori, 2006). Ora però dimostra di saper maturare, e di essere un autore decisamente (e giustamente) pignolo: per scrivere La piramide del caffè ha impiegato sette anni. Il risultato è un romanzo commovente e cosmopolita, demodé nel cesello e sincero nella sensibilità. Un libro per uomini e per donne di buon cuore.

 

Paolo Cognetti - Il ragazzo selvatico (Terre di Mezzo)
Per scrivere questo libro Cognetti si è dato all'isolamento nella parte più impervia della Valle d’Aosta, fra i boschi del Gran Paradiso. Come Henry David Thoreau, il giovane Paolo cerca se stesso in solitaria, attraverso lo scontro con la natura. Il ragazzo selvatico è un romanzo-reportage su "la bellezza di andare dove non c’è sentiero". Qui la nostra recensione .

 

Alessandro Perissinotto - Le colpe dei padri (Piemme)
Un tagliatore di teste, supermanager alla Fiat di Torino, uomo appagato dalla vita e dall'amore. Viene contrapposto al suo doppio, una sorta di gemello perduto. Allo stesso modo la Torino cinica e attuale si fronteggia con la se stessa di un'altra epoca: la città come era tre decenni prima, negli anni di piombo. Con questo romanzo  di digressioni e impeccabile scrittura, Perissinotto ha rischiato di vincere il premio Strega 2013 , battuto solo dal sin troppo favorito Walter Siti di Resistere non serve a niente (Rizzoli 2012, appunto).

 

Francesco Piccolo - Il desiderio di essere come tutti (Einaudi)
Piccolo, uomo senz'altro di sinistra, lava in pubblico i panni della sua parte politica. Ripercorre la storia italiana recente, dal sequestro Moro a oggi. Ma racconta tutto nella prospettiva di un'autobiografia audace, senza risparmiare né se stesso né ai suoi ampie schiarite di ironia. Così ci consegna forse il suo libro migliore. La nostra recensione .

 

Elena Ferrante - Storia di chi fugge e di chi resta (e/o)
Due donne sostengono negli anni il confronto molto italiano fra chi rimane in un luogo che pare vuoto di possibilità e chi invece prova la via del cambiamento, trovandola. Anche questa volta Elena Ferrante non sbaglia un colpo e stupisce i lettori. Terzo libro della serie dell'Amica geniale dopo Storia del nuovo cognome. Attenzione all'ingannevole copertina da narrativa riservata a un pubblico femminile: una penna come quella di Ferrante deve giocoforza piacere che anche ai maschi appassionati di bella letteratura contemporanea.

 

E questi erano i nostri dieci romanzi italiani del 2013. Naturalmente, se non vi trovate d’accordo su queste scelte, potete compilare la vostra lista e pubblicarla qui sotto, nei commenti. Ma se lo fate, siate rigorosi: attenzione all'anno di pubblicazione. E i più curiosi possono dare un'occhiata alla lista dei migliori romanzi italiani del 2012 .

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Lorenzo Confuso